E' allarme al tribunale di Roma per alcuni casi di positiva' al Covid-19 che hanno colpito diversi dipendenti. Casi che - stando a quanto apprende l'AGI - potrebbero essere riconducibili a due avvocati che "benché positivi all'infezione, hanno avuto accesso nei locali del tribunale penale". In una circolare interna rivolta ai magistrati e al personale amministrativo si evidenzia che la posizione dei due penalisti, "per la responsabilità delle loro condotte", è stata segnalata alla procura di Roma per i necessari accertamenti. Secondo quanto si apprende, in tutti i casi segnalati ci si e' attivati immediatamente per "ricostruire le relative circostanze, individuare le persone coinvolte ed assumere i comportamenti opportuni, con la massima attenzione alla tutela prioritaria della salute". Gli "ambienti sono stati sanificati" e le "persone interessate" sono state tutelate, anche nei casi dubbi, e poste in lavoro agile. E lunedi' sara' presentato alla riunione con le rappresentanze dei lavoratori un "valido protocollo relativo alla gestione dei casi di contagio dei dipendenti o di contatto stretto". "Esso - si legge nel documento interno - consentira' di applicare una metodologia costante e standardizzata e dunque una migliore gestione dei casi".

Chi viola la quarantena rischia fino a 18 mesi di carcere

Chi viola la quarantena pur sapendo di essere positivo al Covid, come nel caso dei due avvocati al tribunale di Roma (fattispecie in cui vige il divieto assoluto di uscire dall'isolamento), rischia una sanzione penale con l'arresto da 3 a 18 mesi, oltre a un'ammenda da 500 a 5.000 euro. E' quanto prevede il decreto "Io resto a casa" varato a marzo, nel pieno dell'emergenza. Ma sono solo le sanzioni minime: se nel comportamento di chi commette la violazione delle misure di contenimento sono riscontrati gli elementi anche di un delitto, resta la responsabilita' penale per un piu' grave reato. In particolare, se la violazione della quarantena da parte di un positivo porta effettivamente ad altri contagi collegati e quindi alla diffusione della malattia puo' scattare la denuncia per gravi reati (epidemia, omicidio, lesioni), puniti con pene severe, che possono arrivare fino all'ergastolo. In generale invece, in caso di violazione dell'isolamento fiduciario (se ad esempio si e' stati a contatto con un positivo) si prevede una sanzione amministrativa in denaro (da 400 a 3.000 euro). Se la violazione avviene mediante l'utilizzo di un veicolo le sanzioni possono arrivare fino a 4.000 euro. Oltre a questo, in caso di violazione delle misure di contenimento previste per pubblici esercizi, attivita' sportive, ludiche o di intrattenimento, attivita' di impresa o professionali e commerciali, puo' essere imposta la immediata sospensione dell'attivita' fino a 30 giorni. In caso di reiterazione le sanzioni pecuniarie sono raddoppiate (quindi da 800 a 6000 euro oppure 8.000 euro se commesse mediante l'utilizzo di un veicolo), mentre quella accessoria e' applicata nella misura massima. (AGI)Pgi 261607 SET 20 NNNN