“On the road - Tutte le strade portano a teatro”. Il Nuovo Teatro Sanità, ntS’, diretto da Mario Gelardi, riparte e rilancia con questo titolo l’ottava stagione, nonostante le non poche difficoltà causate dall’emergenza covid al mondo dello spettacolo e ai suoi tantissimi lavoratori. Ma questa piccola realtà teatrale, che ha il suo spazio nella chiesa-teatro di piazzetta San Vincenzo nel cuore del quartiere Sanità, rimescola le carte e riorganizza le sue attività attraverso un progetto artistico di reciproca solidarietà e fiducia con il Museo Madre e il Teatro Bellini. Creando così un crocevia e uno scambio culturale tra i diversi linguaggi artistici e i loro rispettivi pubblici delle tre prestigiose istituzioni culturali. Dunque questo è il senso del sottotitolo “Tutte le strade portano a teatro”. “L’apertura del nostro Museo al teatro e al territorio, con le numerose attività avviate in questi mesi, ha dato vita ad una sorta di “matrimonio irregolare” – ha sottolineato la presidente del Madre, Laura Valente – che vede sempre più i musei diventare teatri e i teatri musei, in una positiva e fattiva logica di ospitalità, ma anche di rivitalizzazione dei linguaggi dell’arte”. Da settembre a dicembre 2020, questa è solo la prima parte del cartellone rivelata da Gelardi. Il collettivo artistico ntS' sarà ospitato dal Museo Madre, il Teatro Bellini, la Fondazione di Comunità San Gennaro che mette a disposizione la Basilica di Santa Maria della Sanità, dove andrà in scena, dal 13 al 18 ottobre, ‘a freva – la peste al rione sanità, ispirato a la peste di Albert Camus. La riscrittura di Mario Gelardi e Fabio Pisano trae ispirazione anche delle vicende ultime relative al Coronavirus. Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, fu rinviato nella stagione scorsa a causa dell’emergenza Covid. ORA si parte proprio dal Museo Madre, che ospita Biografie di artisti sconosciuti, in scena da oggi e fino al 20 settembre, realizzato dai giovani drammaturghi di “Dramma Lab”, immersi nelle atmosfere del Madre hanno ricostruito immaginarie biografie e dialoghi tra gli artisti, con la regia di Mario Gelardi e Gennaro Marasca. «La forza del Nuovo Teatro Sanità, in questi anni – spiega Gelardi – è stata la capacità di ripensare a livello organizzativo e produttivo l’attività del teatro. La situazione sanitaria ci ha messi di fronte alla mancanza di spazio, il distanziamento ci avrebbe consentito di ospitare in sala solo 27 spettatori, troppo pochi rispetto alle tante le risorse necessarie per fronteggiare le misure di sicurezza. L’unico posto dove avremmo potuto continuare la nostra attività era per strada. Così ci sentivamo, privati del nostro teatro e del nostro lavoro: “per strada”. Siamo stati fortunati, perché realtà più solide della nostra ci hanno accolto per favorire il prosieguo della nostra crescita culturale. Nella seconda parte di stagione, cercheremo di restituire quanto ricevuto, permettendo ad alcune giovani compagnie di fare residenza nel nostro teatro. In fondo, è un modello di mutuo sostegno messo in atto dalla città. A dimostrazione che il teatro, a Napoli, è un’unica grande comunità». A partire dal 29 ottobre e fino al 13 dicembre, il Nuovo Teatro Sanità si trasferisce al Piccolo Bellini, per prendere parte al Piano Be, la programmazione realizzata per andare incontro alla situazione di necessità attraversata dalle piccole realtà teatrali. Decidendo di cedere la gestione della sala piccola al collettivo ntS’ e al Teatro Civico 14 di Caserta per 2 mesi, il Bellini ha permesso ai due teatri di proseguire, pur nell’attuale situazione di difficoltà, nel loro percorso di crescita artistica. “Questa delicata situazione in cui si trova il nostro settore ci ha fatto riflettere molto – ha dichiarato Daniele Russo che con i fratelli Gabriele e Roberta dirige il Teatro Bellini – su come ripartire e dare una mano ai lavoratori dello spettacolo. Così abbiamo deciso di offrire lo spazio del nostro Piccolo Bellini, che può ospitare 50 spettatori, quasi il doppio rispetto ai 27 previsti dalla sala della Sanità, a due piccole realtà teatrali in difficoltà, al ntS’ e al Civico 14 di Caserta. Con le quali esiste un sodalizio comune e faranno parte del nostro Piano Be della stagione teatrale”. La partenza al piccolo Bellini sarà il 29 ottobre con “Quattro uomini chiusi in una stanza di Mario Gelardi con Ivan Castiglione, Carlo Geltrude, Gennaro Maresca, Alessandro Palladino, fino al 1 novembre, affronta il tema delle morti di Stato, indagando l’esile confine che divide la legalità dall’illegalità. Mentre dal 12 al 15 novembre sarà in scena “La Vacca” di Elvira Buonocore, regia di Gennaro Maresca, premio Dante Cappelletti 2019. Dal 26 al 29 novembre è in programma “Plastilina”, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival nell’ambito del progetto Rua Catalana curato da Enrico Ianniello, testo dell’autrice catalana Marta Buchaca, con Teresa Saponangelo e Ivan Castiglione, diretti da Mario Gelardi. Mentre dal 10 al 13 dicembre sarà la volta di “BI-Storie di Obaba”, tratto dal racconto Due fratelli di Bernardo Atxaga, con la regia di Emanuele Valenti. Inoltre il Nuovo Teatro Sanità ospiterà tre eventi nella piccola sala di piazzetta San Vincenzo, Dancecrossing-Modelli Di Mobilità Culturale di Movimento Danza, progetto che promuove performance e spettacoli di artisti sia junior che senior. Dal 20 al 22 novembre sarà la volta di “Senza Sangue”, scritto e diretto da Diego Maht. Dal 4 al 6 dicembre sarà la volta di “Questa lettera sul pagliaccio morto”, testo e regia di Davide Pascarella, interpretato da Paola Senatore. Lo spettacolo racconta la storia di una macchinista che investe con il suo treno un pagliaccio su un monociclo che cammina contromano sui binari. Darà il via al progetto di residenze teatrali per giovani compagnie, che il ntS’ ospiterà a partire da gennaio, offrendo il proprio spazio e un piccolo supporto per realizzare le creazioni delle nuove generazioni. “Siamo già pronti per firmare una serie di contratti con alcune compagnie nella speranza di ritornare – conclude Gelardi - ai nostri 90 posti della sala ed in attesa che il Mibact ci riconosca come sede di residenze teatrali”.