"E' un momento difficilissimo per tutta la magistratura e doloroso per non pochi colleghi. Il mio pensiero ricorrente va però ad una affermazione di Palamara che tempo fa ammise pubblicamente che i magistrati non iscritti a correnti effettivamente erano stati penalizzati a prescindere dalle loro capacità. A fronte di tale constatazione purtroppo non ho percepito una reazione adeguata". Lo dice in una dichiarazione Valter Giovannini, sostituto procuratore generale di Bologna. "C'è anche da chiedersi poi - prosegue Giovannini, anche lui non iscritto a correnti - se per penalizzazione si intendesse solo l'emarginazione dalle nomine di vertice, oppure anche altro. Solo il dottor Palamara, se lo riterrà, potrà dissipare il dubbio". Giovannini, tra l'altro, ha chiesto alla Procura di Perugia di poter visionare eventuali conversazioni che lo riguardano agli atti dell'inchiesta umbra su Palamara, alla luce del fatto che l'ex consigliere Csm scrisse la motivazione della sentenza disciplinare che ha inflitto al magistrato bolognese la sanzione della censura. Giovannini era stato sanzionato con la censura per il caso di Vera Guidetti, farmacista di 62 anni che uccise la madre e poi si suicidò, qualche giorno dopo essere stata ascoltata dal pm, nel marzo 2015, come testimone in un'indagine su un furto di gioielli. La sezione disciplinare del Csm aveva condannato il magistrato per aver "trascurato" le garanzie difensive a tutela della donna e per avere così violato norme processuali. La pronuncia del Csm venne confermata dalla Cassazione, ad aprile 2018.