"Cosa faremo alla mezzanotte, se i soggetti che sono chiamati a dare attuazione alla legittima ordinanza del presidente della Regione, non lo faranno? A noi rimarrebbe solo una strada, quella di rivolgerci alla magistratura poiche' ci troveremmo di fronte a una palese omissione, con tutto quello che puo' determinare in un contesto di epidemia. Se il governo dovesse impugnare la nostra ordinanza, faremo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sulla sua ordinanza che prevede dalla mezzanotte la chiusura degli hotspot. "Se il governo, invece, ci verra' incontro - ha aggiunto - potra' chiederci 2-3-5-8 giorni di tempo per trovare la possibilita' di ricollocare i migranti e di mettere i sigilli in tutti i centri di accoglienza. Se non lo fara', pero', li apporremo noi, e metteremo fine a questa indecorosa pagina della nostra Isola. La gente non ne puo' piu' e non possiamo accettare che questa gente venga trattata in maniera disumana". "Si tratta di un atto illegittimo ma non inesistente, che va impugnato in sede di giustizia amministrativa e che deve essere annullato dal Tar", scandisce all'AGI Alfonso Celotto, professore di diritto Costituzionale all'Universita' RomaTre. "Siamo un po' al 'facite ammuina' - osserva - alla necessita' di ostentare un qualche tipo di intervento ma la questione migranti e' una questione seria, importante, complessa, che sicuramente non e' di competenza di un presidente di Regione; Musumeci cerca di farla passare attraverso la porta della sanita', vuole impedire la presenza dei migranti per motivi legati al Covid ma non puo' farlo. L'appello arrivato stamattina dal Viminale alla collaborazione di tutte le istituzioni e' importante ma, ripeto, l'ordinanza va impugnata". Da luglio scorso sono stati trasferiti in altre regioni, ha spiegato, circa 3.500 migranti.