I risultati clinici indicano che l'oppositore russo Aleksei Navalnyj e' stato avvelenato. E' quanto reso noto oggi dalla Charite', il policlinico universitario dove Navalnyj e' ricoverato sotto stretta sorveglianza da parte dell'Ufficio federale di polizia criminale (BGeka) in coma farmacologico dopo esservi stato trasferito dall'ospedale di Omsk in Siberia. La Charite' comunica, inoltre, che Navalnyj si trova in terapia intensiva, "in condizioni serie, ma non in grave pericolo di vita". I risultati hanno dimostrato un'intossicazione da sostanza appartenente agli inibitori della colinesterasi. Non e' ancora noto di quale sostanza si tratti e per scoprirlo verranno effettuati ulteriori esami. Data la diagnosi, Navalnyj viene trattato con l'atropina. Secondo i medici, lo sviluppo della malattia che ha colpito l'oppositore russo "rimane incerto e, al momento, non possono escludersi conseguenze, in particolare per il sistema nervoso".

Vedova Litvinenko: Putina ha responsabilità politica dell'avvelenamento di Navalny

Per nominare Putin come diretto mandante" del sospetto avvelenamento del dissidente Alexei Navalny "dobbiamo sapere di più sulle circostanze e sul tipo di veleno usato. Anche se non ne fosse stato a conoscenza, questo non sarebbe il primo avvelenamento di dissidenti attribuito al Cremlino: ci sono i precedenti di mio marito, di Sergej Skripal e tanti altri. Nei suoi vent' anni al potere, Putin ha creato un sistema politico in cui fatti del genere sono la norma: la responsabilità politica è comunque sua". Lo ha affermato a 'Repubblica' Marina Litvinenko, vedova di Aleksandr, l'ex-agente del Kgb assassinato a Londra nel 2006 con il polonio radioattivo nel tè. Litvinenko, sempre a proposito di Navalny, dubita che "un uomo forte e sano possa avere un collasso improvviso per altre ragioni. Logico pensare che sia stato avvelenato". Secondo la donna, i responsabili sono quelli "a cui Navalnyj non piaceva. Il suo mestiere, oltre che leader dell'opposizione, è il giornalismo investigativo e può avere scoperto qualcosa che dava fastidio. In Russia si preparano elezioni regionali: l'ordine di ucciderlo potrebbe essere partito da lì". Secondo la Litivinenko, è possibile anche che ci sia un collegamento tra le proteste in Bielorussia e quanto accaduto al dissidente. "Al Cremlino qualcuno potrebbe essersi innervosito per quanto avviene nel Paese, dove è esplosa una rivolta che può fare cadere Lukashenko. Proteste analoghe, su scala minore, sono cominciate nella regione russa di Khabarovsk - ha spiegato - Non si può escludere che siano stati questi segnali da ovest e da est a fare colpire il più noto oppositore interno di Putin"