La gestione dei flussi migratori «non è una materia di competenza delle regioni», ma è disciplinata dalle leggi nazionali, quindi «non si capisce come l’ordinanza di Musumeci possa funzionare». Così il Viminale commenta l’ultimatum dato dal presidente della Regione siciliana che ha fissato alle 24 di lunedì il termine ultimo per lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza e il trasferimento dei migranti che vi sono ospitati. «Nessuna polemica con Musumeci» puntualizzano le fonti del ministero dell'Interno, «ma non è materia sua. Il governo è impegnato giorno e notte nella ricerca di soluzioni che servano ad allentare la pressione su Lampedusa e su tutta la Sicilia, ma non si capisce che effetti possa avere l’ordinanza disposta dal presidente della Regione». Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola. È quanto prevedeva l’ordinanza firmata dal governatore siciliano Nello Musumeci. «L’ordinanza è stata pubblicata questa notte», aveva annunciato Musumeci. «Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi». L’ordinanza avrebbe avuto validità fino al 10 settembre e imposto il «divieto di ingresso, transito e sosta» nella regione per «ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong», spiega ancora il governatore, che aveva ricevuto l'immediato plauso della Lega e di Fratelli d'Italia. Ma anche di Forza Italia. «La Sicilia è stata letteralmente abbandonata dal governo nazionale. Conte, Lamorgese e Di Maio hanno sottovalutato l’emergenza sbarchi, hanno fatto annunci ai quali non sono seguiti fatti concreti, hanno regalato qualche milione di euro alla Tunisia e alla Libia senza ottenere alcun risultato nella gestione dell’immigrazione clandestina», commenta la deputata azzurra Matilde Siracusano.  «In questo scenario molto complesso per l’isola e per i suoi cittadini, ha fatto benissimo il governatore Nello Musumeci a firmare un’ordinanza regionale con la quale dispone lo sgombero immediato di tutti gli hotspot e di tutti i centri d’accoglienza presenti in Sicilia. Una decisione forte, ma ormai inevitabile, che magari si rivelerà un pungolo per far smuovere una volta per tutte Palazzo Chigi. Basta chiacchiere, i siciliani pretendono risposte», conclude Siracusano. Chi invece non gradisce affatto la scelta del presidente Musumeci, liquidandola come pura propaganda per nascondere le inefficienze dell'amministrazione regionale, è il Partito democratico. «Se il Covid è tornato a girare in Sicilia è solo perché Musumeci, dopo avere fatto lo sceriffo per i mesi del lockdown, ha lasciato che l’estate isolana fosse senza regole», dice Carmelo Miceli, responsabile Sicurezza del Pd. «La causa dell’aumento dei contagi in Sicilia è l’atteggiamento troppo "morbido" che Musumeci ha voluto tenere durante l’estate. È sua la responsabilità se per due mesi traghetti, piazze, lungomari, spiagge e locali sono stati pieni di gente, proveniente da ogni dove, che girava senza mascherina e non rispettava le distanze, come se non fosse mai accaduto niente». Per i dem, Musumeci «piuttosto che ammettere il proprio fallimento, piuttosto che riconoscere la propria incapacità a gestire un fenomeno complesso, in perfetto stile salviniano, sta provando subdolamente a dire che la causa della presenza del virus nell’isola sono i migranti», prosegue Miceli. «Niente di più falso, immorale e razzista». Poi l'annuncio: «Chiederò al Ministero dell’Interno di impugnare immediatamente questa ordinanza bestiale che infanga il buon nome di tutti i siciliani e pretenderò che, questa sciagura di Presidente, sia chiamato a risponderne per i danni che la sua azione squallida sta creando all’immagine della Sicilia e dei siciliani. La Sicilia non è come Musumeci. La Sicilia non è razzista. E Musumeci non è degno di rappresentarla».