«Noi pensiamo che Gioele e Viviana siano morti in due momenti e in due luoghi distinti, diversi, anche perché riteniamo complicato il trascinamento nella fitta boscaglia del corpo del bimbo». Lo dice l’avvocato Pietro Venuti, il legale della famiglia di Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi. «Magari la madre aveva perso Gioele ed è salita sul pilone, cadendo poi accidentalmente  e, nel frattempo -  spiega Venuti - il bimbo magari è caduto da qualche altra parte e poi è stato assalito dagli animali. Comunque speriamo che questi sopralluoghi possano chiarire la vicenda». Stamattina, infatti, gli investigatori sono tornati sui luoghi del ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi e dei resti del figlio Gioele, trovati a circa trecento metri l'uno dagli altri, sulla collina di Caronia. Ieri è stato eseguito nel laboratorio della Polizia scientifica di Palermo l’esame sugli indumenti indossati dalla dj trovata morta sotto un traliccio lo scorso 8 agosto. Nel capoluogo siciliano c’era anche il medico legale incaricato dell’autopsia dalla procura di Patti, Elvira Ventura. La dj era completamente vestita, a eccezione di una scarpa e di un calzino che si erano sfilati dal piede. «Abbiamo fatto dei prelievi - spiega il medico legale  - al fine di effettuare delle successive indagini di carattere genetico-forense. Quindi l’estrazione di Dna per capire intanto la tipologia di materiale presente sull’indumento. E a quel punto viene individuato se si tratta di materiale di natura umana e si estrae il Dna». «Bisogna considerare che essendo un indumento indossato da un cadavere in avanzato stato di putrefazione può essere intriso di materiali putrefattivi e quindi il Dna può essere deteriorato, dunque non necessariamente la sua estrazione può essere agevole», conclude Ventura.

Intanto proseguono le polemiche della famiglia sulle modalità con cui sono state eseguite le ricerche. «La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa», accusa uno dei legali di famiglia, l’avvocato Claudio Mondello, cugino del papà di Gioele che giovedì ha riconosciuto le scarpette del figlio trovate sulla collina di Caronia.

«Viviana non si è uccisa e non ha ucciso Gioele», afferma il legale che chiede si indaghi «in modo accurato, nel rispetto e nel silenzio». La versione della famiglia di Viviana Parisi contrasta con quella secondo la quale avrebbe tentato il suicidio a fine giugno. La donna soffriva di paranoia e crisi mistiche, come risulta da due certificati prodotti dall'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto: uno il 17marzo e l'altro proprio a fine giugno.