Almeno ci sarà la Rai. Se non sarà un election day fantasma e soprattutto un referendum costituzionale fantasma, perché alle Regionali ci pensano almeno i 6 x 3 a rammentarci la scadenza lo si dovrà alla tv di Stato che da domani parte con un impegno mirato, in particolare da parte di RaiParlamento. Ogni giorno appuntamenti su tutte e tre le reti televisive generaliste e alla radio. Fino al 18 settembre, ossia lultimo giorno di campagna elettorale per la consultazione confermativa della riforma che taglia i parlamentari, sia per il voto nelle Regioni. Antonio Preziosi, che di RaiParlamento è il direttore, spiega che in realtà lattività informativa è già in corso, in particolare sul referendum: «È da luglio che su Rai2 proponiamo ogni giorno strisce quotidiane per spiegare esattamente, ai cittadini, qual è la materia del voto referendario, vale a dire la conferma della riforma che riduce il numero sia dei deputati sia dei senatori e che introduce altre novità. Abbiamo anche intervistato sostenitori del sì e del no, per illustrare agli spettatori le ragioni di ciascuno». Cosa cambia dunque con il piano informativo previsto a partire da domani, lunedì 10 agosto? «Iniziano delle vere e proprie tribune elettorali, sia  sul referendum che sulle Regionali. Si tratterà di trasmissioni da una parte strutturate secondo un format tradizionale, e anche vincolato dalle prescrizioni della commissione parlamentare di Vigilanza, dallaltra per facilitare la comprensione e anche il coinvolgimento degli spettatori, affiancheremo alle tradizionali interviste e tavole rotonde il modello dei confronti allamericana, che garantiscono chiarezza, ritmo e pieno rispetto della par  condicio». Preziosi tiene a ringraziare viale Mazzini «per aver sostenuto la nostra testata nellimpegno di innovazione. Il nuovo modello dei confronti è valorizzato dalla disponibilità di un nuovo studio e di una nuova scenografia. Si tratta di un modello particolarmente adatto proprio ai referendum. I sostenitori del sì e del no hanno la possibilità di presentare al meglio le proprie ragioni, in una sfida dai tempi contingentati: risposte di un minuto e due repliche di 30 secondi, che garantiscono il contraddittorio», spiega il direttore di RaiParlamento. Il tutto gestito in modo rigoroso, perché, «anche questanno avremo un timer che scandirà il countdown e un inesorabile gong che spegnerà il microfono dell'intervistato qualora non rispettasse i tempi. La sfida», osserva Preziosi, «consiste anche nel saper rispettare gli spazi che vengono concessi per ciascuna risposta». Nel dettaglio, da domani sono previsti «in tutto 37 appuntamenti fra spazi pomeridiani e serali. Primo confronto domani alle 15.30 su Rai 3, poi avanti per tutta lestate fino allimmediata vigilia del voto». Il direttore di RaiParlamento ricorda che «tutte le informazioni utili sono sempre disponibili sul nostro sito,  tutte le nostre tribune saranno tradotte nella Lingua dei Segni e trasmesse anche alla radio, come sempre. Fedeli alla nostra missione di servizio pubblico: informare nellinteresse di tutti i cittadini». Impegno addirittura decisivo, di fronte al deserto di conoscenza che la politica sembra aver scavato attorno al referendum.