«Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana. È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese». A scriverlo sul proprio profilo Facebook è il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha anticipato le nuove linee guida sull'aborto al quotidiano Repubblica. Le nuove direttive sono state elaborate dopo il confronto con il Consiglio superiore di Sanità, al quale Speranza si era rivolto dopo la polemica scoppiata in Umbria, quando la giunta leghista ha deliberato di ripristinare l’obbligo di ricovero per tre giorni per le donne che si sottopongono a un’interruzione farmacologica di gravidanza, che fino alla settimana scorsa si poteva effettuare in day hospital. Ora, dunque, sono state aggiornate le linee guida, vecchie di 10 anni. La Ru486 potrà essere assunta fino alla nona settimana di gestazione. «L'aborto farmacologico è sicuro - ha commentato il ministro a Repubblica -. Va fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz'ora dopo aver assunto il medicinale».

Verini: «Tesei revochi la delibera e si scusi»

«Le nuove linee guida del ministero della Sanità in materia di interruzione di gravidanza e RU486 in day hospital sono una risposta civile e moderna che spazza via ogni concezione medievale del ruolo delle donne e ogni tentativo di rimettere indietro le lancette dell’orologio della storia. Ci aspettiamo che la Presidente della Regione Umbria (Donatella Tesei, ndr) chieda scusa alle donne, convochi immediatamente la Giunta, revochi quella pessima delibera che non doveva essere adottata e garantisca la piena applicazione di una legge come la 194, in tutte le sue parti», ha commentato il  deputato dem Walter Verini.