Diciannove anni di processo per stabilire la loro innocenza. Anzi, l'innocenza di uno di loro, perché nel frattempo gli altri due imputati sono morti. La storia arriva da San Giovanni a Piro, in Campania, dove risiedevano i tre uomini - un artigiano, unico superstite, un imprenditore e un pescatore. La sentenza è arrivata giovedì scorso, pronunciata dai giudici  del tribunale di Vallo della Lucania: lo stupro non ci fu mai. A denunciare i tre uomini era stata una donna russa, che nel 2001 aveva puntato il dito contro di loro, come racconta "Il Mattino". Le accuse mosse dalla donna provocarono problemi diplomatici con le Autorità di Mosca. Le indagini aperte a Scario portarono a scoprire un traffico di prostituzione proveniente dallEst Europa, organizzato da tale Luba, anchessa russa, che, assieme ad un uomo della Piana del Sele, avrebbe indirizzato la donna russa e il marito a Scario, dove la stessa sera del loro arrivo avevano condiviso un cena, innaffiata da molto vino e poi superalcolici, con un pescatore del posto. Da quella cena le accuse mosse nei confronti dei tre uomini.