«Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, quelli che si sono macchiati delle 43 vittime del ponte, quelli che non hanno neanche chiesto scusa quando è crollato, proprio quelli lì, quelli di Benetton, quelli lì che ricattavano il governo, stamattina se ne sono usciti con una novità: "se non ci fate da garanzia per un prestito - e quindi vogliono la garanzia dello Stato - non facciamo gli investimenti"». È durissima la presa di posizione del viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri (M5s) rispetto alle richieste di prestito statale da Altantia in cambio di investimenti sulla rete autostradale. Per Cancelleri, quella dei Benetton non è altro che una «logica del ricatto». Ebbene, «vi dico quello che penso e che pensa M5s: ci abbiamo perso soltanto tempo. Mi rivolgo alle altre forze di maggioranza: ci stiamo perdendo tempo, revochiamogli le concessioni. Questa non è gente seria», insiste il vice ministro, appellandosi a tutte le forze di maggioranza, Pd e Iv in primis, con cui da tempo i grillini sono in rotta di collisione in tema di concessioni autostradali. Ed è in questa prospettiva che Cancelleri mette sotto "accusa" anche la titolare del suo dicastero, la dem Paola De Micheli. «Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli ha questo dossier dove ha fatto insieme con Autostrade per l’Italia una sorta di trattativa», racconta su Facebook l'esponente pentastellato. «Non lo conosce nessuno questo dossier, non lo conosce né il Movimento 5 Stelle né le altre forze di governo, né il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Lo tirasse fuori questo dossier e cominciarlo a guardarlo e a parlarne. È inutile che ci giriamo intorno. Quando riusciremo a fare questa discussione». L'unica soluzione per Cancelleri sarebbe quella di commissariare Aspi. «Noi un piano lo abbiamo», dice, «È un piano serio, è un piano chiaro, risponde pure a tutte le critiche» di tutti coloro che hanno pensato che in assenza delle concessioni «tanti padri di famiglia che non c’entrano niente, alla fine, perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno». E infine annuncia: «Noi vogliamo commissariare direttamente Aspi con un commissario di governo». E adesso contro Atlantia si schiera anche il vice segretario del Pd Andrea Orlando: «Meglio evitare ultimatum e ricatti. Forse i toni sarebbe meglio che cambiassero», dice il vice segretario del Pd.