Indossare la toga, tornare in aula e scongiurare la deriva del processo da remoto. E' la sfida dei penalisti di Napoli che, come scrive Il Mattino, "si sono dati appuntamento il 5 maggio all'esterno del Tribunale di Napoli per impedire lo smembramento del processo penale". E così, ieri, racconta sempre Il Mattino, è stato buttato giù una sorta di manifesto politico in cui si mettono in fila una serie di proposte. Dall'utilizzo di spazi alternativi, "perché bastano pochi pannelli per fare un'aula di giustizia" all'idea di lavorare anche il pomeriggio e la sera i  modo da dilatare il più possibile gli accessi in tribunale e permettere quella rarefazione fisica che eviti il più possibile il contagio. Tutto questo per evitare che il processo penale diventi un processo virtuale. I penalisti sono infatti convinti che la "scusa" del Covid possa servire a indebolire il ruolo dell'avvocato nel processo minando il diritto di difesa.