«Penso che nessuno di questi dirigenti, medici e infermieri si aspettasse delle medaglie, però nemmeno attacchi quotidiani, inchieste e perquisizioni coi morti ancora in corsia». Matteo Salvini interviene ai microfoni di Rtl 102.5 per commentare le inchieste che rischiano di terremotare le istituzioni sanitarie e politiche lombarde e non solo. «Possiamo almeno aspettare che l’epidemia sia finita e che i pazienti e i medici abbiano finito di morire, prima di mandare ispettori nelle case di riposo?», dice il leader della Lega, lanciando un appello, alla luce delle «perquisizioni in tutta Italia». L'ex ministro dell'Interno difende anche la richiesta del governatore della Lombardia, Attlio Fontana, di far ripartire le attività produttive regionali da 4 maggio. «È un grande segnale di concretezza e speranza per tutta Italia», dice Salvini, spezzando una lancia a favore delle richiese del presidente leghista, accolte con profondo scetticismo e «stupore» da parte del governo. «Sono contento che la regione Lombardia abbia dato questo segnale, naturalmente rispettando regole di buonsenso, distanza e salute. Penso che stare chiusi in casa ancora per settimane tendendo chiusi i negozi sia insostenibile. Rischi di portare il Paese alla morte economica sociale e culturale. Spero che il governo tenga conto della richiesta di ripartire e tornare alla vita da parte di tante città d’Italia». Perché «una cosa è l’emergenza sanitaria» e una cosa è l'emergenza «economica che ci dà tante preoccupazioni». Salvini fa l'esempio dei nostri vicini austriaci e francesi che hanno cominciato a riaprire alcune attività per invitare il governo italiano a pianificare la ripresa. Ma il capo del Carroccio non rinuncia alla polemica frontale col presidente del Consiglio, colpevole, a suo dire, di non aver coinvolto abbastanza il Parlamento in questa fase emergenziale. Soprattutto sul Mes.  «Conte martedì fa un’informativa in Parlamento, senza voto. Le informative si fanno a scuola, non è normale che il Parlamento non possa votare su quello che Conte dovrà dire in Europa. Per me il Mes è inutile e dannoso, ma vorrei che il Parlamento votasse. Noi vorremmo fare quello che fanno tutti i Parlamenti, cioè votare».