«Invece di parlare di Mes dovremo concentrarci su soluzioni di tipo diverso, come il Recovery Fund, facendo abbracciare le proposte avanzate dall'Italia». Per l’eurodeputata M5S Laura Ferrara, l’Italia sta solo sprecando energie con un dibattito politico insensato.

Il gruppo M5S Europa definisce il Mes una «ipoteca» sul futuro degli italiani. Ma cosa staremmo ipotecando?

Quando si chiede l'attivazione del Mes si firmano degli obblighi che uno Stato membro si impegna a osservare per ottenere assistenza finanziaria. Lo abbiamo visto con la Grecia cosa significa: politiche di austerity che hanno ulteriormente messo in ginocchio il Paese. E per questo parliamo di cessione di sovranità, perché in cambio di un sostegno economico l'Europa ti impone l'osservanza di una serie di politiche fortemente penalizzanti.

Ma al momento non c'è alcuna discussione sul Mes tradizionalmente concepito, ma su 36 miliardi da investire in spese sanitarie senza le “condizionalità” previste solitamente dal Fondo salva Stati...

Non c'è molta chiarezza su questo aspetto. Dall'ultima riunione dell'Eurogruppo è uscita fuori una proposta, che dovrà essere discussa dal Consiglio europeo, in cui si chiede l'apertura di una nuova linea di credito in seno al Mes. E in effetti pare vengano meno le condizionalità ma, in base a quanto scritto sul documento, la linea di credito così concepita vale solo per il periodo dell'emergenza. E quanto durerà la fase d'emergenza? Chi e come decreterà la fine di questo momento di crisi?

Quindi terminata la crisi le condizionalità tornerebbero in vigore?

Certo. A quel punto ogni singolo Stato membro dovrà restituire la “quota” ricevuta e la dovrà restituire alle condizioni previste dal Mes originariamente, con tanto di politiche di austerity imposte al nostro Paese. Per questo dovremmo spazzare via la questione Mes dal tavolo e concentrarci su soluzioni di tipo diverso, facendo abbracciare le proposte avanzate dall'Italia.

Ma è stato lo stesso premier, in un primo momento, a rivendicare le conquiste ottenute dal ministro dell'Economia all'Eurogruppo, compresa la nuova linea di credito Mes. Poi cosa è successo?

Il presidente del Consiglio ha rivendicato l'azione del ministro nel momento in cui, all'interno di una negoziazione complicata, è riuscito ad aprire un dibattito sull'utilizzo di uno strumento come il Recovery Fund che è l'anticamera degli Eurobond. Sul Mes Conte ha invece chiarito il contenuto delle proposte avanzate da altri Paesi durante quell'incontro, specificando comunque che l'Italia non ne avrebbe mai chiesto l'attivazione. Poi se gli altri Stati membri vogliono farne richiesta è un loro diritto.

Però nella maggioranza quasi nessuno la pensa comvoi su questo argomento. Vito Crimi dice addirittura che sul Mes il Pd mette «in discussione la linea del governo» e di Conte. È un avvertimento su una possibile crisi dell'esecutivo?

Il governo ha già chiarito la sua posizione, per bocca del presidente del Consiglio, subito dopo la riunione dell'Eurogruppo. C'è forse qualche esponente dem che ritiene conveniente richiedere l'attivazione del Mes, ma questo è forse un dibattito più interno al Pd che al governo, per questo non vedo alcun rischio di crisi o di frattura di maggioranza.

Più che qualche esponente del Pd, è il segretario Nicola Zingaretti a schierarsi per il sì al Mes. Se poi aggiungiamo la posizione favorevole di Matteo Renzi, il M5S rimane praticamente l'unico partito di maggioranza a ripudiare questo strumento.

Confido nelle capacità di mediazione di Conte, l'unico in grado di evitare fratture in una situazione già di per sé complicata. C'è una dialettica anche accesa che però non inficia la tenuta del governo. Sarebbe stupido dividersi sulle proposte degli altri Paesi, proviamo a concentrarci tutti insieme per portare a casa le nostre priorità: Eurobond e Recovery Fund, questa è la strada maestra concordata inizialmente a livello di governo.

La mediazione proposta dal premier è di rinviare al futuro la discussione sul Mes. Cosa ne pensa?

Ricordo che il Consiglio può modificare la proposta dell’Eurogruppo. È giusto dunque valutare alla fine del percorso leggendo le carte. Il nostro obiettivo restano in ogni caso gli Eurobond.

Temete che Salvini possa rubarvi altri consensi cavalcando la battaglia anti Mes?

Salvini è l'ultimo dei nostri pensieri, si sta ridicolizzando da solo, ha diffuso notizie false che non hanno a che fare con la critica politica legittima. O c'è dell'ignoranza o c'è della malizia. E in entrambi i casi mi sembra molto grave, visto che parliamo di un ex ministro ed ex europarlamentare che dovrebbe conoscere tutti i meccanismi decisionali. Forse è lui a temere un calo consistente di consenso e per questo prova a giocarsi qualsiasi carta pur di recuperare qualche like e qualche voto.