Riprende l'attività della Corte Costituzionale: oggi giudici della Consulta in camera di consiglio, domani in udienza, mercoledì ancora udienza e a seguire una nuova camera di consiglio. La presidente Marta Cartabia, risultata positiva al coronavirus, guiderà i lavori da remoto, in videoconferenza. All'ordine del giorno figura anzitutto la riforma delle Camere di Commercio, nel punto in cui la legge delega non prevede l'intesa preliminare con la Conferenza Stato-Regioni. Fra gli altri temi che saranno affrontati dai giudici della Consulta: l'ammissibilità del conflitto sollevato dal senatore Gregorio De Falco per la mancata attribuzione del seggio a Palazzo Madama; il ricorso dei giudici di Brescia contro la delibera di insindacabilità delle dichiarazioni del senatore Gabriele Albertini nei confronti del magistrato Alfredo Robledo, già procuratore aggiunto di Milano; i dubbi sul divieto di prevalenza dell'attenuante della seminfermità mentale rispetto all'aggravante della recidiva reiterata; Come deciso con decreto dalla presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia lo scorso 24 marzo, quale misura nella fase di emergenza da coronavirus, "per le cause previste nelle udienze pubbliche del 7 e dell'8 aprile, vengono trattate solo quelle per le quali tutte le parti hanno chiesto la decisione in camera di consiglio sulla base degli atti depositati, senza discussione orale. In mancanza di tale richiesta - come spiegato da una nota della Consulta- le cause sono rinviate a nuovo ruolo".