La Procura di Milano sceglie la linea dell'intransigenza nei confronti di chi viola le norme sull'emergenza Coronavirus: "Ogni denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità, a carico di coloro che vanno in giro in città senza un comprovato motivo, sarà valutata, caso per caso, e in caso di dolo, o anche solo di colpa, si infliggerà un decreto penale di condanna, che resta come un precedente penale". A Milano come in molte grandi città italiane, infatti, continuano a giungere i procura segnalazioni di violazioni delle regole. Comportamenti che, come sottolinea la procura, "sono reati e come tali vanno puniti". La gestione di questi reati, infatti, non è semplice. A creare problemi, in fatti, è la qualificazione delle condotte. Il problema è stato sollevato ieri dalla Procura di Genova, che invece ha adottato una linea opposta rispetto a Milano, stabilendo che l'unico reato su cui si concentrerà (oltre alla violazione dell’art. 650 cp, «inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità») è il 495 cp, «falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri», integrato esclusivamente dalle false attestazioni aventi ad oggetto l’identità lo stato od altre qualità della persona e dunque non sulle motivazioni degli spostamenti. APPROFONDIMENTO | La decisione della procura di Genova, il reato di "passeggiata" non esiste