Aeroporti, stazioni e porti chiusi. Per gli italiani. L'allarme sovranista questa volta colpisce i nostri connazionali in tutto il mondo. Soprattutto veneti e lombardi - uno smacco ulteriore per la propaganda leghista - considerati potenziali untori, esportatori globali di coronavirus. Non importa che tu sia sano come un pesce, basta una luogo di nascita sospetto sul passaporto per essere respinto. Come accaduto questa mattina a un gruppo di turisti atterrati a Mauritius, nellOceano Indiano, a bordo di un aereo Alitalia. Prima di consentire lo sbarco, personale sanitario locale, allertato in virtù dell'emergenza Covid 19, è salito a bordo del velivolo per controllare i 212 passeggeri. Risultato: tutti negativi ai test. Ma lo stato di sana e robusta costituzione non basta a rassicurare le autorità mauriziane, che decidono di isolare a scopo precauzionale 40 turisti provenienti da Veneto e Lombardia negando loro il permesso allo sbarco. Quarantena in due ospedali della capitale Port Louis o rientro immediato in Italia: è questa la scelta offerta ai 40 malcapitati. Nessuno, comprensibilmente, ha optato per la prima opzione, obbligando Alitalia a predisporre un ritorno imprevisto.Allertata immediatamente l'unità di crisi della Farnesina, sul sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri è comparso lavviso che «a partire dal 23 febbraio 2020» le autorità locali hanno previsto «misure di controllo per i viaggiatori provenienti dallItalia che, allarrivo, potranno essere sottoposti ad un periodo di quarantena obbligatoria con le modalità di volta in volta stabilite dalle autorità sanitarie locali».Ma quello di Mauritius è solo l'ultimo dei casi, in ordine di tempo, di cautela anti italiana. Ieri era toccato a Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, il partito di estrema destra francese alleato di Salvini in Europa, chiedere controlli serrati alle frontiere italiane. E non va meglio a veneti e lombardi scorrazzanti sul territorio rumeno: il ministero della Sanità di Bucarest ha disposto la quarantena obbligatoria per tutte le persone in arrivo dalle due regioni del Nord Italia. Per non parlare dello stop momentaneo (circa quattro ore) alla circolazione dei treni tra Italia e Austria, avvenuta due giorni fa, dopo che un Eurocity proveniente da Venezia era stato fermato al Brennero per la presenza a bordo di due casi sospetti di coronavirus.Già, il sospetto. Basta un colpo di tosse per allertare le autorità sanitarie e sbarrare le frontiere. Un po' come chiudere i porti per timore che a bordo di un barcone ci siano cittadini senza diritto all'asilo. La verifica non serve. Il sospetto è già una prova.