«E' una mediazione al ribasso». Così il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Mezz'ora in più su Rai 3, parlando dell'accordo Pd, M5s e Leu sulla prescrizione. «Serviva la prescrizione, dal mio punto di vista, per costringere il legislatore ad interessarsi concretamente per fare modifiche procedurali al codice di procedura penale per velocizzare il processo senza abbassare le garanzie dell'indagato e dell'imputato. Questa è la mamma di tutte le riforme», aggiunge. «Le cose dirompenti - spiega Gratteri - si fanno nei primi sei mesi di legislatura, poi qualsiasi governo man mano che va avanti ha sempre meno potere, energia e smalto., quindi si va sempre a una mediazione al ribasso. Però io dico: tutte queste persone che si stanno ammazzando a gridare contro la prescrizione perché nel mentre non presentano un'alternativa, un articolato di legge dove dimostrano concretamente che è possibile velocizzare i processi. Che è possibile far funzionare la giustizia». «C'è disparità di trattamento», ha aggiunto, «Io mi definisco uno che cerca di applicare il codice nel modo più corretto possibile, non esiste né garantismo né giustizialismo, esiste la legge e la sua applicazione». «Il problema della corruzione» in magistratura c'è, ma «possiamo parlare del 6-7%, non di più», ha aggiunto Gratteri. «E' grave, terribile, inimmaginabile, impensabile, anche perché guadagniamo bene - ha sottolineato -, io guadagno 7.200 euro al mese, si vive bene, quindi non c'è giustificazione, non è uno stato di necessità, non è il tizio che va a rubare al supermercato per fame. E' ingordigia». Poi ha proseguito: «Per quella che è la mia esperienza, i magistrati non vengono da Marte, sono il prodotto di questa società, l'abbassamento della morale e dell'etica c'è in tutte le categorie, ma le posso dire che sostanzialmente la struttura della magistratura è sana, però è ovvio che un magistrato corrotto fa un botto, fa rumore, è molto grave, la gente si allontana e perdiamo credibilità».