E' in circolazione nel Regno Unito, nelle ore del Brexit Day, la moneta da mezza sterlina fatta coniare dal governo di Boris Johnson per suggellare l'uscita del Paese dall'Ue. La zecca britannica ne ha sfornato un buon numero color argento per la diffusione ordinaria, ma anche 1500 esemplari in edizione speciale in oro da collezione, messi in vendita da oggi - e già tutti sold out, secondo i siti che le commercializzano - al costo di 995 sterline al pezzo. La moneta raffigura da un lato il profilo della regina, come sempre. E dall'altro l'iscrizione della data di oggi con la scritta "Peace, prosperity and friendship with all nations". A Downing Street si prepara intanto, con tanto di bottiglie di spumante pronte da stappare, un ricevimento celebrativo offerto da Johnson stasera - tutto sommato in tono minore o almeno volutamente non troppo provocatorio - dopo la conclusione del meeting di governo convocato come evento speciale a Sunderland, città filo Brexit dell'Inghilterra del nord. Mentre gruppetti di pro Remain irriducibili sono sfilati in piazza nel pomeriggio in una sorta di veglia a lutto attorno ai palazzi governativi londinesi di Whitehall - come in altre città del Regno - fra slogan, disegni sarcastici, lacrime e recriminazioni. Qualcuno invocando il sogno di un Briturn (un ritorno nell'Ue): epilogo che peraltro anche gli alfieri dell'opposizione anti Johnson - da Tony Blair al leader uscente laburista Jeremy Corbyn ad altri - mettono ormai in soffitta, invitando in una giornata come oggi il Paese ad accettare la realtà, a essere unito e a guardare avanti, pur senza rinnegar le critiche alla linea dell'attuale premier Tory. La festa di popolo dei brexiteer, avviata per ora in un clima tranquillo al di là dell'isolato tentativo di una persona di bruciare una bandiera europea, è infine destinata a culminare con un crescente afflusso di gente in nottata a Westminster Square: senza il suono delle campane del Big Ben (che rimane in restauro), ma con fuochi d'artificio, inni, comizi (in primis quello di Nigel Farage, Mr Brexit per antonomasia e leader del Brexit Pary) e Union Jack a go-go.