La denuncia pesante è apparsa sulla pagina Facebook del garante dei detenuti di Sassari, anticipata da un’altra pagina social.

Questa volta presentata ai carabinieri di Andria, città di provenienza del boss, e firmata dai familiari di Filippo Griner, detenuto al 41 bis del carcere Bancali. L’uomo accusa venti agenti penitenziari del reparto lo avrebbero pestato. Una vicenda delicatissima e tutta verificare. L'uomo, vittima del presunto pestaggio, è lo stesso che venerdì avrebbe aggredito un agente conficcandogli una penna nel viso. Episodio che però il detenuto stesso smentirà, dando un’altra versione dei fatti. Nel pomeriggio di venerdì 24 gennaio alle ore 15 era previsto il colloquio telefonico tra il signor Griner e lo studio De Pascalis, ma al momento di effettuare la telefonata è stato comunicato che, a causa di problemi alla linea, non si sarebbe potuto effettuare alcuna telefonata.

La mattina di sabato 25 gennaio i legali hanno appreso dalla stampa locale che il loro assistito, nella mattinata del venerdì precedente, si sarebbe reso protagonista di un’aggressione ai danni di un agente della polizia penitenziaria causando delle lesioni al volto.

Contemporaneamente veniva notificato l’avviso del sequestro e della convalida del sequestro dello strumento utilizzato per la presunta aggressione.

Alle 12, però, in occasione del colloquio telefonico tra Griner e i propri familiari, egli riferiva di essere stato picchiato dagli agenti, di stare in una pessima condizione e di temere per la propria vita ed incolumità fisica. Il colloquio si sarebbe interrotto lasciando la famiglia in un gravissimo stato di agitazione e di preoccupazione. Pertanto i familiari hanno denunciato l'accaduto alla locale compagnia dei carabinieri di Andria. Nella mattinata di domenica 26 gennaio, l’avvocata Maria Teresa Pintus provava senza riuscirvi ad avere notizie dello stato di salute del detenuto al 41 bis mediante telefonata alla casa circondariale. Martedì scorso, finalmente, alle ore 14 ( dopo aver atteso dalle 9,30) l’avvocata Pintus è riuscita ad incontrare Griner il quale si trova in buone condizioni di salute nonostante abbia una spalla che non muove, dei lividi sulla parte bassa e al centro della schiena e varie escoriazioni sul tronco.

Lamenta, inoltre, dolori al costato per i quali ha difficoltà respiratorie. L'accaduto della violenza che lui avrebbe commesso nei confronti dell’agente viene raccontato dallo stesso in maniera differente rispetto a quanto trapelato fino ad oggi: Filippo Griner afferma di essersi difeso e di non aver premeditato nessuna aggressione. Durante la colluttazione avrebbe utilizzato la penna per allontanare l'agente: dichiara che si è trattato di difesa e non di offesa. Ma tutto questo, compreso la violenza che lui avrebbe subito, lo accerterà la magistratura, grazie anche alle riprese video e alla presenza di altri soggetti in sezione. Nel frattempo, ieri, il garante locale Antonello Unida non ha avuto la possibilità di poter interloquire con il detenuto, ma potrà farlo venerdì prossimo.

Come già riportato da Il Dubbio, il carcere di Sassari ha la peculiarità di aver creato la sezione del 41 bis scavando nel terreno e dove luce del giorno non entra mai. L’avvocata Maria Teresa Pintus spiega, senza mezzi termini, che al Bancali di Sassari ci sono problemi gravissimi: «Le celle sono sotterranee e si sa, se stai in un fosso sotto terra e hai tutto chiuso – dal blindo alle finestre – d’estate non puoi che soffocare, oltre a ciò si aggiunge la carenza dell’acqua e quella che esce dai rubinetti è gialla».