La storia di Giuseppe Gulotta racconta al momento il più grande errore giudiziario del nostro Paese. In conferenza ha rivissuto la tragica esperienza di 22 anni in carcere da innocente: “ho perso tutto, il lavoro, la libertà ma non ho perso la mia famiglia che mi è stata sempre accanto. Se ripenso alla mia vicenda credo sia aberrante quanto ho sentito da Davigo tempo fa. Mi chiedono se lo Stato si è scusato ufficialmente: non lo ha fatto, qualcuno in privato sì. Quello che mi auguro è che si possa riaprire il caso per i due carabinieri uccisi, perché quelle famiglie attendono ancora giustizia”. Ma insieme a lui, come raccontato durante la conferenza del Partito Radicale per istituire la Giornata nazionale degli Errori giudiziari, ci sono 27000 persone finite in carcere da innocenti dal 1992 al dicembre 2018. Tra questi Angelo Massaro, arrestato il 15 maggio del 1996 con l’accusa di omicidio, ha passato 21 anni in carcere. Condannato a 24 anni in primo grado, confermati in appello e Cassazione. Gli investigatori che lo hanno intercettato hanno interpretato male una parola in dialetto e hanno pensato che trasportasse un cadavere. (“tengo stu muert”, che in pugliese vuol dire morto, al posto di “muers”, che invece significa oggetto ingombrante.)  Quando è entrato in carcere aveva 29 anni, si era appena sposato e aveva un bambino appena nato. Anche Massaro se la prende con Davigo: “egli  tradisce la Costituzione quando dice che non ci sono innocenti ma solo colpevoli non ancora scoperti. Allora anche lui è un colpevole ancora non scoperto?. Non voglio la vostra pietà ma desidero che vi indignate per quello che succede in Italia. L’Italia è stata la culla del diritto, ora è la tomba della giustizia”. Diego Olivieri imprenditore nel settore dei pellami, accusato di far parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio di denaro per 600 milioni di dollari e insider trading. Dopo il carcere a Vicenza, viene trasferito a Roma e rinchiuso a Rebibbia dove passa 12 mesi in cella in 41 bis con gli ergastolani. Tutto comincia il 22 ottobre del 2007. Ha subito tre processi, sempre assolto. Durante il dibattito ha puntato il dito contro tutti i giornali che lo hanno sbattuto in prima pagina e ha aggiunto: “con Gulotta e Massaro siamo stati ricevuti l’anno scorso dal Ministro Bonafede, ci ha accolto con garbo e ha ascoltato le nostre storie. Non si è mai espresso, cercava lo sguardo di un magistrato presente all’incontro, ci ha solo ascoltati con la promessa che avrebbe fatto qualcosa. Sono rimasto però deluso da quanto ho sentito ultimamente”. Antonio Lattanzi l’ex-assessore ai lavori pubblici di Martinsicuro (Teramo) arrestato per tentata concussione e abuso d’ufficio quattro volte nel giro di due mesi nel 2001, passa 83 giorni in carcere da innocente. Nel 2006 il Tribunale di Teramo lo assolve: una sentenza confermata successivamente in tutti i gradi di giudizio al termine di un iter giudiziario durato in tutto dieci anni. Bruno Lago è stato agli arresti domiciliari 11 giorni da innocente e è stato totalmente prosciolto. Sulla base della legge Vassalli appena riformata, ha deciso di citazione della Presidenza del Consiglio. Daniela Candeloro, commercialista, ex collaboratrice di Danilo Coppola, immobiliarista in ascesa, nel 2007 finisce in carcere con le accuse di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, associazione a delinquere, appropriazione indebita. Trascorre sette mesi in cella e altri quattro mesi agli arresti domiciliari. Dopo 6 anni e 2 mesi è assolta da ogni accusa.