Dai pipistrelli ai serpenti e poi all'uomo, corre su questa linea la diffusione del virus coronavirus 2019- nCoV, pare così accertata la storia di una malattia che, partita dalla Cina, sta facendo correre i brividi lungo la schiena del mondo. Tutto sarebbe partito dal mercato della città di Wuhan dove, come in tutta la Cina, non è rara l'esposizione di animali vivi.

Il centro abitato ha 11 milioni di abitanti e il contagio può tranquillamente contare su molti veicoli umani. Stessa cosa è successa a Huanggang che è popolata da 6 milioni di persone ed è ora la seconda città ad essere stata messa in quarantena isolandola dal resto del Paese. Intanto non è esclusa la chiusura della Cittadella imperiale di Pechino dove ogni anno arrivano, per visitarla, milioni di turisti.

Per quanto riguarda il bilancio delle vittime, il conteggio è fino a ora è di 25 decessi mentre i casi di contagio accertati ufficialmente sono 630. I dati diffusi dalla Commissione Nazionale della sanità cinese raccontano di un virus diffuso rapidamente in 13 provincie e di 393 casi sospetti. Importantissimo è rintracciare la catena di trasmissione, in questo senso i contatti stretti sarebbero 5897 e 4928 quelli in via di accertamento da parte dei medici.

Intanto la malattia sembra essere arrivata in Europa con le prime segnalazioni di casi in Italia, Francia e Scozia anche se nel Vecchio continente la situazione dovrebbe essere sotto il pieno controllo delle autorità sanitarie. Il caso italiano a Bari, dove una cantante di tirono da un tour in Cina che hatoccato anche Wuhan, è stata ricoverata al Policlinico e posta in isolamento.

In Asia invece la situazione di allarme è tale che sono state sospese le celebrazioni del capodanno cinese per impedire lo spostamento delle persone. Il mondo della medicina sta lavorando senza sosta per acquisire ulteriori informazioni e precisare le modalità attraverso le quali il virus riesce a trasmettersi da uomo a uomo. Quattro ricercatori cinesi, Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, gli stessi che hanno scoperto il salto di specie, hanno messo in luce come il 2019- nCoV sia in realtà un insieme di coronavirus in grado di ricombinarsi nei rettili con una grande capacità di adattarsi al nuovo ospite.