Nicola Morra scarica Francesco Aiello, candidato grillino alla presidenza della Regione Calabria. «Non possiamo, soprattutto come Movimento 5 stelle, accettare una candidatura di questo tipo perché sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo», dice il presidente pentastellato della commissione parlamentare Antimafia, in visita negli Stati Uniti.

Motivo della scomunica: Aiello non avrebbe comunicato al partito di avere un cugino considerato un boss di ’ ndrangheta e ucciso cinque anni fa a Soveria Mannelli ( Catanzaro). «A precisa domanda due volte ripetuta il professor Aiello avrebbe risposto di non avere affatto problemi di alcuna natura nell’ambito delle relazioni di parentela», spiega Nicola Morra. «O sei consapevole del fatto di avere un cugino ammazzato a pallettoni nel 2014 in una faida che finora ha causato 6 morti o, se non ne sei consapevole, hai qualche problema con il principio di realtà, direbbe Sigmund Freud. Inoltre se lo sapevi e l’hai omesso scientemente allora c’è un problema di buona o cattiva fede», è la “sentenza” del presidente dell’Antimafia.

Dura la replica del diretto interessato, già isolato all’interno del suo partito e con una campagna elettorale in salita il cui unico obiettivo resta superare l’alta soglia di sbarramento fissata all’ 8 per cento. «Nicola Morra conferma di voler danneggiare la nostra campagna elettorale», ribatte Aiello. «Prova scorrettamente a delegittimarmi a piacere e dunque a tagliare le gambe ai nostri candidati consiglieri», aggiunge l’aspirante governatore osteggiato da Morra fin dal primo momento. «A questo punto è evidente che il senatore non parla come presidente della commissione Antimafia, ma porta avanti una battaglia personale di cui dovrà spiegare il senso», insiste il professore grillino, ribadendo di non poter rispondere delle colpe di un cugino morto cinque anni fa.

«Se ritieni, tu continua a vedere ombre ovunque, io preferisco guardare il sole. Io sono sul territorio mentre tu, Morra, pontifichi da New York; io sono in trincea, tu sei scappato dal fronte calabrese», insiste Aiello contro il dirigente M5S.

E mentre i grillini se le danno di santa ragione, centrosinistra e centrodestra ringraziano.

«Dopo le dichiarazioni di Nino De Masi, un simbolo della legalità in Calabria, e di Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, è sempre più chiara come la scelta del Pd di puntare su Pippo Callipo sia l'unica vera alternativa alla destra e alla vecchia politica», commenta Nicola Zingaretti. «Le dichiarazioni di Morra che disconosce il candidato del suo stesso partito è l’ennesima dimostrazione che i calabresi hanno solo la Lega se il 26 gennaio vogliono scegliere con il loro voto l’onestà, la pulizia, l’efficienza e il futuro», dice invece Cristian Invernizzi, commissario del Carroccio in Calabria.