Bonino ha definito quella contro la riforma Bonafede della prescrizione «una battaglia fondamentale, se si scivola al primo gradino non si sa mai dove si va a finire». Per questo ieri Più Europa, Azione di Carlo Calenda, Energie per l’Italia di Stefano Parisi e i Radicali italiani hanno organizzato un presidio davanti a Montecitorio, per sollecitare il governo giallorosso a modificare la norma contenuta nella legge Spazzacorrotti.

«Non è questa l’ultima barbarie, ce ne sono altre, ma se lasciamo passare questa la certezza del diritto è quasi del tutto scomparsa», ha concluso Bonino. Calenda è stato esplicito: «Questa è una battaglia che merita di essere combattuta, non garantisce efficienza al sistema giustizia ma è solo la premessa a tempi più lunghi, perché stare sotto processo e di per se una pena. È l’esempio di una politica che pensa di abolire la povertà o la corruzione con norme che hanno per nome un risultato che alla fine non si raggiunge mai».

Le sollecitazioni maggiori sono state espresse nei confronti di Italia Viva e del Pd: «Pd e Italia viva hanno il coraggio di dire di no? O, come sul taglio dei parlamentari e tutto il resto, il M5s riesce ad affermare la propria linea?», ha provocato Benedetto Della Vedova, che ha definito lo stop alla prescrizione un «inutile scempio giuridico, dannoso per le persone. È quella ideologia manettara e totalitaria del M5s che, purtroppo, ha trovato chi gli consente di farlo». Stefano Parisi non ha avuto dubbi: «Questo è l’ultimo passaggio per la demolizione dello Stato di diritto iniziata 30 anni fa».

Infine, Riccardo Magi ha lanciato la strategia: «Ci sarà un emendamento al mille proroghe, sarà il momento della verità. Non so se c’è la possibilità per un referendum, ma una mobilitazione nelle piazze e con le iniziative parlamentari deve esserci».