«Nelle comunità campane per i minori, il diritto alla salute è negato», ha denunciato il garante regionale delle persone private della libertà Samuele Ciambriello durante la sua conferenza stampa di fine anno relativa alla relazione sui minorenni e i giovani detenuti. Il garante in sintesi denuncia il rischio che alcuni diritti fondamentali siano assicurati per chi è in carcere, mentre siano totalmente negati per chi è affidato alle comunità per minori o per adulti con problemi di tossicodipendenza. Ciambriello e le comunità residenziali della Campania hanno ribadito l'importanza di alcuni diritti fondamentali, e per quanto riguarda il diritto alla salute, il ripristino dell'esenzione del ticket per i minori dell’area penale e corsi di formazione.

«Noi comunità alloggio, insieme al Garante dei detenuti chiediamo aiuto perché stiamo portando avanti una battaglia di civiltà e di giustizia che, al momento, ci vede soccombere. Stiamo provando a riaffermare il diritto alla salute pubblica gratuita per i minori dell’area penale che accogliamo nelle nostre comunità e che viene negato. Una discriminazione ancora più forte se si pensa che per i loro coetanei ristretti presso gli Istituti penali minorili questo diritto è invece garantito», così hanno scritto in una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza, e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

«La comunità non può essere una panacea e/ o vivere l’isolamento istituzionale e degli enti locali», si legge sempre nella lettera aperta illustrata dal garante Ciambriello che ha fortemente sottolineato un dato allarmante: 7600 persone detenute nell’area esterna. Nell’ultimo anno si sono verificati tre suicidi per persone sottoposte ad arresti domiciliari. Gli assistenti sociali per quest’area sono solamente ventiquattro.

Altri dati importanti emergono dalla relazione aggiornata al 15 novembre 2019 sui minorenni ed i giovani adulti in carico ai servizi minorili. In Campania vi sono 70 detenuti minorenni detenuti a Nisida e Airola. 1130, invece, sono i minorenni e giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni a Napoli di cui 387 presi in carico per la prima volta nel 2019. Minorenni ai quali i diritti alla sanità ed alla formazione professionale citati dal garante Ciambriello e dalle comunità sono negati.

La questione centrale sul diritto alla salute è il ripristino dell’esenzione assicurata da leggi nazionali e dal DPR 448/ 88, dove vengono descritte le finalità istituzionali rappresentate dall'esecuzione dei provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria, soprattutto la garanzia dei diritti soggettivi dei minori come il diritto alla salute ed ad una crescita armonica, sia fisica che psicologica; diritto all'istruzione, al lavoro, alle attività ludiche, alla socializzazione e il diritto alla non interruzione dei processi educativi in atto ed al mantenimento dei legami significativi.