La bolgia è esplosa non appena la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha dichiarato inammissibile la liberalizzazione della vendita della canapa industriale con un principio di Thc ( tetraidcrocannabinolo) non superiore allo 0,5 per cento, presente nel maxiemendamento.

A quel punto il governo, grillini in testa, gridavano “al golpe”, mentre l’onorevole Ignazio La Russa dava del drogato al povero senatore Airola, che proprio in quel momento provava a spiegare il danno prodotto da questa proibizione in termini di posti di lavoro. «Sei un drogato!», insisteva La Russa.

Ma l’attenzione di Airola era tutta rivolta verso la presidente del Senato colpevole, a suo dire, di aver attuato una «decisione politica». Il tutto mentre la presidente Casellati provava a spiegare che la sua era una decisione esclusivamente tecnica: «Quello sulla è un tipo di intervento che non è tecnicamente possibile inserire in un comma della Legge di Bilancio - come prescritto dalla Corte Costituzionale - perchè “disciplina in maniera del tutto innovativ” un intero settore dell’ordinamento», spiegavano poi da Palazzo Madama. «Un intervento di questo tipo - aggiungevano le stesse fonti - si può fare solo attraverso un apposito disegno di legge.

E infatti in Aula il Presidente Casellati, così come si può riscontrare nel resoconto della seduta, ha invitato la maggioranza a utilizzare questo tipo di strumento legislativo, se il provvedimento viene ritenuto così importante». Tutta politica la reazione di Matteo Salvini che infatti commentava: «Ringrazio la presidente a nome di tutte le comunità di recupero d'Italia.

Evitata la vergogna dello Stato spacciatore». Stralciati dalla manovra, insieme ad altri provvedimenti minori, anche altri due provvedimenti: la Tobin Tax sulle transazione finanziarie online e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia.