La marea ha raggiunto un picco massimo di 150 centimetri alle ore 13.10 a Punta della Salute e di 155 centimetri alle dighe di San Nicoletto e di Malamocco. Lo comunica il Centro previsioni e segnalazioni maree della Protezione civile - direzione Polizia locale del Comune di Venezia. Si tratta di un valore che ha comportato l'allagamento del 69% del suolo calpestabile della Città. Il Centro maree aveva iniziato a segnalare la possibilità di raggiungere la quota di 155-160 centimetri a partire dalla previsione delle 9.30 di sabato 16 novembre. «Alla mezzanotte sono suonate le sirene per avvisare il prossimo raggiungimento della quota di 110 centimetri - si sottolinea dal Centro maree - e alle 7.50 sono suonate ancora per ribadire la possibilità di raggiungimento di un livello di 155-160 centimetri alle 12.30. I venti dai quadranti sud orientali previsti da tutti i principali modelli di previsione meteorologica si sono per fortuna manifestati soltanto sul finire della mattinata. Tale ritardo ha comportato lo slittamento dell'istante della massima di circa un'ora e il raggiungimento di una quota più contenuta rispetto a quanto atteso». Per il resto della settimana il Centro segnala la presenza di ulteriori perturbazioni, seppure di intensità ridotta rispetto a quelle che hanno interessato il bacino dell'alto Adriatico in questi giorni. Domani, alle ore 13.20, si prevede un massimo di 110-115 centimetri. Martedì si potrebbe raggiungere, di nuovo, un livello di 110-115 centimetri alle ore 15.   [caption id="attachment_236748" align="alignnone" width="300"]
Foto Claudio Furlan/LaPresse[/caption]   Ieri, dunque, è stato il giorno della nomina ufficiale del sindaco Luigi Brugnaro a commissario delegato per l'emergenza, con l'ordinanza firmata dal direttore del Dipartimento di protezione civile, Angelo Borrelli, e dell'impiego dei primi 20 milioni di euro stanziati dal governo in aiuto alla popolazione di Venezia. Il primo intervento sarà quello che prevede fino a 5mila euro per le famiglie e 20mila per le attività commerciali, mentre per le cifre superiori toccherà attendere. Ma a dare un po' di ristoro ci hanno pensato le banche, che hanno sospeso le rate dei mutui almeno per un anno. Al governo, ora, tocca intervenire dal punto di vista delle scadenze fiscali: il primo appuntamento è atteso già la prossima settimana, con l'Iva. Impossibile, coi danni ai sistemi telematici e agli impianti elettrici e telefonici, pensare di poter adempiere per via telematica. Serve, perciò, un apposito provvedimento a firma del ministro dell'Economia, al quale la richiesta verrà avanzata oggi.   [caption id="attachment_236746" align="alignnone" width="300"]
Foto Claudio Furlan/LaPresse[/caption]     L'ondata, dunque, è attesa poco dopo mezzogiorno, per poi abbassarsi gradualmente. Ma affinché ciò avvenga sono previste, comunque, delle ore. Le passerelle sopraelevate,  sulle quali si attarda ancora qualcuno, saranno tolte quando l'onda di piena si alzerà. Prosegue, intanto, l'attività dei vigili del fuoco. Alle 8 di questa mattina sono stati già eseguiti oltre 730 interventi dall'inizio dell'emergenza del 12 novembre scorso. Il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco odierno è stato rinforzato su tutto il territorio provinciale per eventuali criticità, che potrebbero presentarsi per le avverse condizioni meteorologiche e per il picco di acqua alta previsto in tarda mattinata. Ma la situazione è critica anche in altre zone d'Italia. «Venezia è nel dramma, ma non solo Venezia. Altre città e Regioni sono state travolte dal maltempo. Penso alla Basilicata con Matera - la capitale europea della cultura - penso alla Puglia, alla Calabria, alla Sicilia. E nessuno ne parla. Nessuno. Non esistono regioni di serie B, dobbiamo occuparci di ogni singolo italiano, di ogni singola famiglia, di ogni singolo lavoratore, di ogni singolo commerciante», ha scritto sul suo profilo Facebook  il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, pubblicando una foto di Matera colpita dal maltempo. «Proprio ieri - aggiunge Di Maio - ho sentito il sindaco del comune di Ispica, in Sicilia. Anche in quella zona sono morte delle persone. Preghiamo per loro e per chi sta soffrendo in queste ore. Ma non fermiamoci qui, bisogna intervenire, analizzando velocemente tutte le richieste che vengono dai diversi comuni italiani per lo stato di emergenza. L'Italia sia unita, perché unita trova la sua forza», ha concluso.