Terzo giorno dell'invasione turca nei territori curdi del nord della Siria. La situazione militare sul campo di battaglia ha visto i tentativi delle truppe di Ankara di prendere il centro di Tel Abyad; prima attraverso bombardamenti di artiglieria e forza aerea, poi con l'ausilio delle truppe di terra coadiuvate da unità dell'Esercito siriano Libero. Si combatte anche presso la città di Ras al- Ain, la zona sarebbe in realtà disabitata per la maggior parte anche se fonti locali parlano già di migliaia di sfollati.

Al momento, secondo il comando curdo, sembra che l'attacco sia stato respinto dallo schieramento delle Sdf ( formazioni curdo arabe) mentre un'azione delle Ypg ( Unità di protezione popolare) avrebbe raggiunto Cizre, in territorio turco, città in cui nel marzo 2016 morirono centinaia di persone sotto assedio dell'esercito turco, dopo che la popolazione proclamò l'autogoverno. Una stazione di polizia è stata circondata e sarebbero in corso violenti scontri.

Intanto, sul fronte opposto, il ministero della Difesa della Turchia ha dichiarato su Twitter che l'operazione militare è proseguita con successo per tutta la notte di ieri, sia via terra che aerea. Secondo alcuni rapporti dell'esercito, alcuni villaggi a est di Tal- Abyad sarebbero caduti nelle mani delle forze di Ankara.

In ogni caso il bilancio delle vittime in questa prima fase dell'invasione è incerto, la Mezzaluna Rossa curda ha detto che almeno sette civili sono stati finora uccisi, due dei quali bambini, e almeno altri 19 feriti gravemente, tra cui quattro minori. Ma la situazione, con il proseguire della guerra, potrebbe aggravarsi anche perchè molti operatori umanitari, a parte Msf, stanno lasciando la zona dei combattimenti in quanto trtoppo pericolosa. Inoltre si tratta di un'area già martoriata dal conflitto contro le milizie dell’Isis.

Esiste il fondato timore da questo punto di vista che l'offensiva turca possa rivitalizzare i militanti del Califfato, i curdi sostengono che ieri i turchi avrebbero distrutto una prigione dove erano rinchiusi diversi combattenti dello Stato islamico favorendone la fuga. Le stesse Ypg non hanno assicurato che continueranno a presidiare i centri di detenzione, quindi le milizie jihadiste potranno tranquillamente approfittare di questo caos. La conferma arriva anche dal fatto che gli Usa hanno fatto sapere di avere in custodia due famigerati torturatori Isis di nazionalità britannica, denominati “i Beatles”. Quest'ultimi erano detenuti in un carcere controllato dai curdi.

Un'altra battaglia si svolge sul fronte diplomatico, Erdogan infatti ha risposto ai moniti arrivati dall'Unione Europea che contesta duramente l’operazione militare nel Kurdistan siriano con un vero e proprio ricatto, minacciando cioè di dare via libera ai milioni di profughi siriani che si trovano in Turchia dopo l'accordo del 2016.

Dichiarazioni che vanno di pari passo con quello che sembra essere il vero motivo dell'invasione turca e cioè creare una “safe zone” dove ricollocare 2 dei 3,6 milioni di siriani sfollati in territorio turco.