«Il taglio dei parlamentari? Sono uno che gioca in squadra, voto quel che decide la coalizione». Il forzista Francesco Paolo Sisto, infatti, certifica la ritrovata armonia nel centrodestra, dopo la riunione del fine settimana. «Ripartiamo da dove avevamo lasciato», conferma e aggiunge: «La coalizione non avrà trazione leghista».

«Il centrodestra è finalmente davvero tornato unito per contrastare questo governo paradossale, in cui l'opposizione ha più voti della maggioranza». Il forzista Francesco Paolo Sisto non si limita a fare opposizione ma lancia una sfida al Pd: «Voti con noi la separazione delle carriere in magistratura. Sia coerente almeno su questo, a differenza di come ha fatto con il taglio dei parlamentari...».

A proposito, lei come voterà?

Domani ( oggi per chi legge ndr) abbiamo una riunione di coalizione e in questa sede decideremo il da farsi, io sono uno che gioca di squadra. La cosa bellissima è che la linea sarà scelta insieme come coalizione. Il nostro primo obiettivo, però, è di mettere in difficoltà il governo, mostrandone le contraddizioni: non dimentichiamo che il Pd è lo stesso partito che ha votato tre volte contro il taglio e ora candidamente e senza vergogna voterà a favore.

Quindi sarà una scelta concertata.

Esatto, in chiave di opposizione. Mi limito a dire questo, però: se i grillini otterranno il taglio dei parlamentari, poi il Pd chiederà di far passare lo ius culturae e sarà una giornata triste per la democrazia. L'economia di scambio è un danno terribile per il Parlamento.

L’incontro a Milano tra i tre leader è andato bene, sembra.

Benissimo direi. E la cosa migliore è che la nostra non sarà una coalizione a trazione leghista. Quello di domenica è stato un incontro di tre leader che sono tutti “primi inter pares”, se mi passa la storpiatura. In questo modo riprenderemo dalla coalizione che ha vinto nel 2018, dopo la parentesi del governo gialloverde.

Aspettative di durata di questo governo?

Questo esecutivo è speculare a quello precedente: deve fare slalom per non finire contro i paletti delle sue stesse contraddizioni. Ma lo slalom è uno sport di velocità che dura pochi minuti. Fino a che Pd e 5 stelle continuano a recitare su palchi differenti può funzionare, quando invece dovranno dividere il palcoscenico sarà il disastro: la commedia dell'arte non si mischia bene con quella di Ionesco. Senza contare che sul governo si allunga l’ombra nera di Matteo Renzi.

Italia Viva punta all’Opa su Forza Italia?

Ma quale Opa. Renzi è un mercante fiorentino che punta ad attirare più clienti possibile alla sua bancarella, riempiendola di cianfrusaglie.

Alcuni sui colleghi, tuttavia, si sono detti a favore dello ius culturae...

A differenza di gruppi come quello dei 5 Stelle, Forza Italia è un partito libero e come tale lascia ai suoi membri in Parlamento la libertà di presentare i disegni di legge che meglio credono. Detto questo, io rispetto l'opinione dei miei illustri colleghi, tuttavia la linea del partito, sin dal 2015, è contro lo ius culturae. Dunque, con questa posizione noi ci confrontiamo in Commissione. Rispettiamo i pareri dei nostri membri, ma rimaniamo fermi e coerenti con la linea.

Sulla giustizia, Renzi è colui che pone più distinguo garantisti, soprattutto rispetto ai 5 Stelle.

In questo Renzi scopiazza malamente Silvio Berlusconi, che per 25 anni ha portato avanti battaglie garantiste anche con enormi costi umani e personali, per questo l'originale è sempre migliore. Renzi, invece, ha scelto il garantismo a corrente alternata: basti pensare che, quando era al governo, è stata approvata la legge sull'omicidio stradale, che ha alzato irragionevolmente le pene in modo del tutto incoerente rispetto all’impianto del codice penale, poi ha portato la legge in pegno alle famiglie delle vittime. Questo è sensazionalismo penale, non garantismo.

Si dice che il governo cadrà su giustizia, è possibile?

E' già successo con Mastella, durante il governo Prodi, perchè la giustizia è tema delicato.

Dunque la riforma della giustizia potrebbe essere la proverbiale buccia di banana?

Guardi, la sua è una domanda senza senso perchè di questa riforma della giustizia io non ho ancora visto nulla. Tutto quello che c'è è un maldestro modo di giustificare la folle riforma della prescrizione, che entrerà in vigore in gennaio e che è l'unica cosa veramente ancora in piedi. Per il resto, ho sentito qualcosa sulla modifica del sistema delle notifiche ma niente di concreto. Solo parole vuote sulla riduzione della durata del processo, che è una locuzione che presa così non vuol dire nulla.

Tutte parole al vento, quelle del ministro?

L’unico modo per ridurre la durata dei processi è trovare risorse per aumentare l’organico del personale, dei magistrati e per rinnovare le strutture. Tutto il resto sono chiacchiere ed escamotages legislativi. Per questo temo molto i danni che potrà fare il duo formato da Orlando e Bonafede.

Nessuna spinta garantista, secondo lei?

Mi lasci lanciare una sfida al Pd. Io sono relatore della riforma sulla separazione delle carriere: il Pd mantenga la parola data e porti avanti questa riforma epocale del sistema giustizia. Questa sì è una riforma solo ed esclusivamente in favore del cittadino, perchè torni ad avere fiducia nella giustizia. L'arbitro deve fare sempre l'arbitro e l'accusa sempre l'accusa: non è possibile che l'avversario diventi arbitro nel secondo tempo.