Tre secoli di carcere per 32 dei 33 imputati del processo denominato Panta Rei che vede alla sbarra boss, estortori e gregari di Cosa nostra dei clan di Porta Nuova, Villabate e Bagheria. È quanto comminato dalla corte d’appello di Palermo, che ha assolto un solo imputato, Massimo Monti. Gli imputati, processati con il rito abbreviato, erano accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, danneggiamento e traffico di droga.

L'inchiesta ricostruì la mappa del pizzo in diverse zone della città e gli assetti di vertice delle famiglia del Borgo Vecchio, Villabate e Bagheria. Nessuna attività commerciale sfuggiva al racket: bar, artigiani, imprese, negozi di abbigliamento, supermercati pagavano la «rata» più somme per le festività di Natale e Pasqua. Gli inquirenti accertarono il ruolo di Teresa Marino moglie del boss Tommaso Lo Presti oggi condannata a 10 anni e 8 mesi. Sarebbe stata lei a gestire la cassa dei soldi

destinati alle famiglie dei carcerati. I giudici, per aumentare gli anni di carcere, hanno applicato anche la continuazione.