Ha debuttato ieri sera alle 20.20 su Rai 3 la docu- serie “Boez, andiamo via”, programma sperimentale che coinvolge giovani detenuti alla ricerca di un nuovo futuro attraverso un viaggio a piedi di 900 chilometri. Le dieci puntate, di 20 minuti, andranno in onda fino al 13 settembre. Alessandro, Francesco, Omar, Matteo, Maria e Kekko sono i sei giovani protagonisti della produzione Rai Fiction e Stemal, con la collaborazione e il supporto del ministero della Giustizia.

Un viaggio di 55 giorni lungo la Via Francigena, da Roma a Santa Maria di Leuca in Puglia, farà da scenario al “percorso” fisico ma anche emotivo di “espiazione” di questi sei ragazzi condannati per aver infranto la legge e in regime di detenzione, interna ed esterna. Questo progetto prende spunto da un lavoro ( La retta via) che raccontava un viaggio a piedi di due minorenni detenuti in Belgio, dove da quarant’anni molti giovani in carcere hanno potuto svolgere questo cammino che abbatte le recidive.

La docu- serie, che porta la firma di Roberta Cortella e Paola Pannicelli, per la regia di Roberta Cortella e Marco Leopardi, è sperimentale non solo nella tematica ma anche nel metodo di realizzazione: è stato introdotto infatti come elemento narrativo l’utilizzo delle riprese realizzate dai ragazzi con il telefonino, per un’autorappresentazione senza filtri che integra quella delle telecamere “ufficiali”.

Interessante è raccontare alcune impressioni dei protagonisti, tra cui Alessandro, alle spalle istituti minorili e 5 anni di carcere: «Fino ad alcuni anni fa l'unico obiettivo di molti di noi era delinquere. Grazie a questo progetto abbiamo superato i muri che ci portavamo dalla strada e ho capito che il mondo non e` Solo odio rabbia, paura, rancore, ma c'è di piu che vale la pena conoscere». Maria, che a 14 anni era stata “sposata” dalla famiglia e poi costretta a rubare: «Questa bella esperienza non ci ha cambiato la vita, ma ci ha dato comunque una spinta ad andare sempre più avanti su un percorso diverso».

Francesco grazie al viaggio ha imparato a porsi degli obiettivi reali: «Io oggi mi alzo per andare al lavoro, organizzo la mia giornata. Devo a quest'esperienza anche l'aver capito un po' di più il mondo dei liberi». Kekko conferma di aver aggiunto sul suo corpo, già coperto di tatuaggi, la Statua della liberta, «perche oggi sono libero. Ho fatto con i ragazzi un percorso che mi ha arricchito, rivelando di me cose che persino i miei genitori non sanno».

Intanto, per rimanere in tema di opere che si occupano di carcere, speranza e futuro dei detenuti, giovedì 5 settembre alle 17,00, nella Sala storica dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, sarà proiettato, come evento speciale della 76esima Mostra internazionale d’Arte cinematografica, il docufilm di Fabio Cavalli “Viaggio in Italia, la Corte costituzionale nelle carceri”, prodotto da Rai Cinema e Clipper media. La proiezione sarà introdotta da una breve presentazione del presidente della Biennale Paolo Baratta. All’evento saranno presenti, oltre al regista, la Vicepresidente della Corte costituzionale Marta Cartabia e i giudici costituzionali Francesco Viganò e Luca Antonini.