La morte di 500 bambini su 750 colpiti dal terribile virus ebola sono già morti durante l’ultimo anno nella Repubblica democratica del Congo. Lo denuncia l’Unicef che, da quando è tornata l’epidemia, segue con attenzione gli sviluppi del contagio.

Oltre alla mancanza di presidi sanitari e infrastrutture le rturbolenze politiche che attraversano l’area dei grandi laghi rendono molto difficile il lavoro dei medici impegnati sul campo, spiegga dice il Rappresentante dell’Unicef in Repubblica Democratica del Congo Edouard Beigbeder: «La violenza e l’instabilità, in aree come Walikale, rappresentano ulteriori sfide per raggiungere le comunità colpite. È fondamentale che tutte le parti coinvolte nelle violenze assicurino che i soccorritori possano svolgere il loro lavoro in sicurezza e che chi cerca assistenza possa accedervi senza timore».