«L’introduzione di vari e differenziati pasti domestici nei locali scolastici inficia il diritto degli alunni e dei genitori alla piena attuazione egualitaria del progetto formativo comprensivo del servizio mensa».

È un passaggio della sentenza con cui i giudici della Cassazione hanno annullato la sentenza della Corte d'Appello di Torino che consentiva agli studenti degli istituti primari e secondari di portare a scuola il pranzo da casa.

Le ragioni della Cassazione Portare il «panino da casa», scrivono i giudici, comporta una «possibile violazione dei principi di uguaglianza e di non discriminazione in base alle condizioni economiche, oltre che al diritto alla salute, tenuto conto dei rischi igienico- sanitari di una refezione individuale e non controllata».

La denuncia dei genitori Ma la decisione della Cassazione trascina una marea di polemiche. Intanto i genitori che denunciano il caro- mense, e polemizzano dicendo che la scuola dell’obbligo non è più gratuita se impedisci alle famiglie di portare il pranzo da casa.

Contraria anche Coldiretti, che tira fuori i suoi dati: più di un italiano su quattro ( 26%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 380 milioni all’anno per due milioni e mezzo di studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo.

Una esigenza dettata non solo da motivi di risparmio sostiene Coldiretti – ma anche spesso per i dubbi sulla qualità dei prodotti offerti. Secondo l’indagine Coldiretti/ Ixè una netta maggioranza del 71% di italiani ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare, mentre solo il 12% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.

Per assicurare il miglior rapporto prezzo/ qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.