Nella sua battaglia contro l’immigrazione clandestina, il presidente statunitense Donald Trump voleva aggiungere all’imminente censimento una domanda sul possesso o meno del requisito della cittadinanza americana. Ma contro questa iniziativa si è alzata una levata di scudi che alla fine ha costretto il presidente a fare marcia indietro. Persino la Corte Suprema, che sarebbe a maggioranza conservatrice lo scorso giugno ha bloccato l’intenzione dell’Amministrazione di introdurre la domanda, chiedendo una giustificazione della decisione. Durante un intervento nel giardino delle rose della Casa Bianca, il presidente ha definito «profondamente deplorevole» la decisione della Corte Suprema di accogliere i ricorsi degli attivisti per i diritti civili impedendo all’amministrazione di inserire nel formulario la domanda sullo status. Trump quindi ha riconosciuto che non c’è tempo per proseguire questa battaglia giudiziaria, dato che il censimento decennale è fissato per il prossimo anno. Ha però precisato: «Ma non stiamo facendo marcia indietro sul nostro sforzo per determinare lo status della popolazione americana in relazione alla cittadinanza».

La domanda sulla cittadinanza era stata tolta dal modulo che gli americani devono compilare ogni dieci anni per il censimento prima della ricerca del 1950 e anche da quello più approfondito destinato a un campione ridotto di famiglie, dove era rispuntata fra il 1970 e il 2000. Sulla base dei risultati del censimento vengono destinati finanziamenti pubblici alle diverse comunità. L’inserimento della domanda sulla cittadinanza nel censimento della popolazione avrebbe potuto avere conseguenze sui distretti elettorali degli Stati e della Camera dei Rappresentanti Usa, basati sulla popolazione totale, incidendo sull’equilibrio del potere. Secondo i critici, la domanda sullo status di cittadinanza, avrebbe potuto scoraggiare la partecipazione al censimento delle minoranze, dei residenti legali e perfino dei cittadini naturalizzati americani.

Trump dunque ha rinunciato a utilizzare questo canale, ma non ha deposto le armi. Contemporaneamente infatti ha firmato subito un ordine esecutivo per ottenere le informazioni attraverso lo scambio di dati fra le diverse agenzie federali «in modo da poter stabilire in modo accurato il numero di persone con cittadinanza americana, di coloro che ne sono privi e di quanti risiedono negli Stati Uniti senza i necessari permessi», come ha spiegato lui stesso. «Non indietreggiamo nel nostro sforzo di determinare lo status di cittadinanza della