Ingiusta detenzione. La maggioranza Lega - 5 Stelle è stata battuta alla Camera sull’ingiusta detenzione.

Eemendamento passato contro il parere del governo, seduta sospesa ( proposta presentata dal Movimento 5 Stelle e approvata con appena sette voti di scarto), la seduta è poi ripresa dopo un’ora.

Il governo vota contro

Alla fine, il governo ha votato contro l’intero testo e ha fatto saltare la legge sull’azione disciplinare nei confronti dei magistrati per ingiusta detenzione.

La proposta di legge, quindi, viene bocciata dall’Aula della Camera.

I voti a favore sono 183, i contrari 275, un solo astenuto.

In commissione il provvedimento era stato licenziato all’unanimità.

«Un atteggiamento a metà tra il puerile e il ritorsivo», commenta il Pd Enrico Borghi.

L’esponente dem, come prima aveva fatto Forza Italia, ha sottolineato la «contraddizione» dei gialloverdi.

Scrutinio segreto

La caduta è avvenuta su un emendamento votato a scrutinio segreto e presentato dal deputato di Forza Italia Enrico Costa con la firma anche del democratico Carmelo Miceli, che riguardava la proposta di modifica degli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, in materia di ingiusta detenzione.

Il testo approvato in aula prevede la modifica delle norme sulla riparazione per ingiusta detenzione.

Si esclude da dolo o colpa grave il fatto che l’indagato si sia avvalso, durante l’interrogatorio, della facoltà di non rispondere.

Oggi, invece, l’ordinamento prevede che chi sia stato arrestato ingiustamente possa, dopo l’assoluzione, richiedere la riparazione.

Ma la Cassazione in alcune sentenze aveva escluso l’indennizzo nel caso in cui l’imputato si fosse avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio.

Il contenuto dell'emendamento

L’emendamento, dunque, introduce il fatto che «avvalersi della facoltà di non rispondere è un diritto e non inficia il diritto ad avere un risarcimento»,.

Mentre prima «una volta che l’imputato era stato assolto e aveva chiesto il risarcimento, il risarcimento non veniva dato perchè l’imputato nella fase iniziale si era avvalso della facoltà di non rispondere», ha spiegato il forzista Renato Brunetta.

L’approvazione del testo è stata accolta da un lungo applauso in aula da parte dei parlamentari di Forza Italia e di altri gruppi di opposizione.

Il governo, dunque, ha numeri che vacillano anche alla Camera: nella votazione decisiva sull’emendamento Costa.

L'azione dei franchi tiratori

L’opposizione vince 242 a 240 con il Pd che vota con l' 89,09% dei componenti; seguono Fi e Misto con 80,77, poi Fdi con 75,76, quindi M5S con 72,69 e infine Lega con 70,40.

Probabile che ci sia stato il voto favorevole anche di una decina di franchi tiratori della maggioranza, la scarsa presenza in aula di parlamentari di maggioranza ha fatto il resto.

Grande festa delle opposizioni, che hanno attaccato il governo.

«Il governo è assente, non ci sono i numeri. Fanno molti proclami ma sono fragili, si vede da queste cose», ha commentato il capogruppo del Pd Graziano Delrio.

Dello stesso tenore anche Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi di Forza Italia di Camera e Senato: «Alla Camera dei deputati ha vinto la civiltà, il buon senso, la giustizia. Su un emendamento di Forza Italia alla legge sull’ingiusta detenzione, la maggioranza è andata sotto in aula.

Che ci siano sprazzi di rinsavimento nella maggioranza manettara? A sperare non si fa mai peccato. Noi continuiamo a lavorare nel solco di una coerenza che non conoscerà mai opportunismi».

E sull’assenza dei parlamentari di maggioranza affonda anche il capogruppo di Leu, Federico Fornaro: «Il contratto di governo e la maggioranza M5s- Lega si stanno sciogliendo e non certo per colpa del gran caldo».