Ecco, è Milano. Piace subito. Milano. Una città quasi perfetta capace di farti sentire immediatamente parte di qualcosa. Chi approda a Milano capisce che l’incontro con questa città può cambiare in meglio la sua vita. Beninteso, non tutto funziona e piace fino in fondo. I limiti della città sono numerosi e consistenti. Le rotonde inutilmente semaforizzate che ingorgano il traffico anziché snellirlo, il pavé con pericolosi lastroni sconnessi, i Suv parcheggiati sui marciapiedi, gli insidiosi binari del tram che diventano trappole per bici e scooter, le zanzare in agguato al crepuscolo ormai immuni a qualunque sostanza repellente, i tassisti ostinati che rifiutano il pagamento elettronico, le periferie conciate male, la stazione centrale trasformata in un campo profughi a cielo aperto, gli “ape”, i “raga”, lo spaccio selvaggio, l’assenza di orizzontalità e la coda permanente da Luini.

Ma è il ritmo vibrante della città a catturare. La sua straordinaria energia e il continuo fermento. Come narrava un illustre aforista francese, “Vi sono difetti che, sapendoli ben adoperare, fanno miglior figura delle virtù”. La forza di Milano nasce infatti da dentro, da chi la vive tutti i giorni e dalle centinaia di migliaia di pendolari che la intrecciano operosi durante la settimana. Milano non fa distinzioni tra chi ci è nato, chi ha discendenze meneghine pure e chi arriverà domani. Milano è la città dove le cose succedono. Basta osservare i cantieri aperti in ogni quartiere, gli edifici in costruzione, le archistar che fanno a gara per lasciare il proprio segno, gli eventi imperdibili, le rivoluzionarie installazioni, gli ospedali che salvano la vita, le offerte culturali innovative e tanta, tantissima bellezza nascosta. Gli scorci migliori della città si scovano tra le vie meno trafficate nei cortili interni dei palazzi considerati tra i più belli del mondo e, troppo spesso, inaccessibili. Milano non offre una bellezza sfacciata. E per sfatare un luogo comune non offre neppure soltanto rumore. Offre insoliti e suggestivi angoli di quiete e tranquillità a due passi dal caos. E’ una città laboriosa, modesta, capace di grandi intuizioni che ha avuto il coraggio di investire sulla valorizzazione di alcune aree urbane senza perdere di vista la propria identità. Ci sono tanti luoghi che sono i nuovi luoghi di questa Milano più popolare, sicuramente autentica e l’unico modo per comprenderla è uscire dalla cerchia dei bastioni ed entrare, ad esempio, in uno dei bar africani di Porta Venezia dove la mescolanza tra un quartiere che rimane molto milanese per la sua architettura e il cambiamento demografico risulta davvero originale. Pensiamo a Isola, zona di vocazione operaia e artigiana, oggi completamente rinnovata e simbolo della rigenerazione urbana, oppure alla bellissima Via Sarpi, area pedonale riqualificata ed arteria principale del quartiere cinese della città, con tante cose da offrire e da raccontare. Nel microcosmo della Chinatown milanese convivono a stretto contatto botteghe storiche meneghine con l’emergente realtà commerciale cinese in un contesto multi- etnico che sa farsi specchio del mondo. Esaltante e imperdibile la visita al più grande supermarket etnico italiano, con più di diecimila prodotti alimentari tipici, dalla Thailandia al Brasile, che restituisce un esperimento di internazionalizzazione tra i più riusciti della città. E poi la divertente e inaspettata diffusione dello street food, che a Milano è diventata una tendenza apprezzata di ispirazione squisitamente newyorkese o gli straordinari quartieri residenziali dell’alta borghesia, come Vercelli e Conciliazione, con i palazzi austeri di fine ottocento, i giardini segreti, le cascate di edera sulle facciate, gli alberi ultra centenari e i citofoni dorati tirati a lucido. Ma la vetrina milanese offre anche la realizzazione dell’ambizioso polo urbano di Milano Citylife, uno dei piani di riqualificazione più importanti d’Europa, concepito come nuovo modello di vivibilità per la residenza, il lavoro e il tempo libero. Il progetto comprende tre immensi grattacieli con funzioni direzionali dal forte impatto visivo, immobili residenziali di prestigio, uno shopping district e la più grande area pedonale della città in una dimensione quasi futuristica che rende possibile l’accostamento a qualunque grande e solida metropoli della comunità europea.

Milano è un laboratorio creativo capace di continui rinnovamenti, spesso in anticipo sul resto del Paese grazie ad un ritmo vitale decisamente più accelerato che nelle altre città. Milano è viva. La gigantesca scultura che riempie Piazzale Cadorna, svettando tra auto e tram con il suo ago in acciaio e il filo multicolorato che sbuca in un altro punto della piazza con il nodo finale, racchiude simbolicamente il doveroso tributo ad una città sorprendente, laboriosa, che non sempre ti aspetta in un processo di metamorfosi urbana che è il vero motore di sviluppo per l’esplosione di tutto il resto.

In pochi conoscono il passato fluviale di Milano e il labirinto di corsi d’acqua che si intersecano sotto la città. Le giunte comunali dell’ultimo secolo, a causa dell’aumento costante del traffico automobilistico e l’inquinamento crescente delle acque, non lasciarono purtroppo scampo ai numerosi canali milanesi.

Provate a pensare se dove oggi corrono gli autobus e i tram tornassero a scorrere le vie d’acqua e i suggestivi navigli di un tempo forse, la città, risulterebbe davvero perfetta.