“Rilanciare l’Italia facendo cose semplici – innovazione, leadership culturali e solidarietà: soft power al servizio del Paese”. È questo il filo conduttore che sarà al centro dei lavori della prossima conferenza annuale di Confassociazioni, in programma martedì 2 luglio, a Montecitorio, presso la nuova Aula dei gruppi parlamentari (via di Campo Marzio, 78), su cui si confronteranno, a partire dalle 14, esponenti del governo, della politica e del mondo imprenditoriale. L'obiettivo è tracciare una sorta di road map condivisa, per dare un nuovo impulso alla crescita economica e culturale dell’Italia. Un confronto a cui sono stati invitati a partecipare anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, e il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti.

La mission di Confassociazioni

“Per rilanciare il futuro del nostro Paese serve un colpo di reni evocativo, un ‘new deal’, un nuovo orizzonte di cose semplici da fare per ritrovare quello che abbiamo perso durante la crisi: il nostro pensiero felice, quello alla Peter Pan che ci faceva volare, nonostante tutto. Come sistema Paese avevamo molte leadership culturali. Quasi tutte perse ormai. Dobbiamo provare a riconquistarle. Tutte quelle che avevamo e anche qualche altra”. È così che il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, inquadra la mission messa in campo dalla confederazione, composta da 425 associazioni e con più di 750mila professionisti iscritti, di cui circa 136mila imprese. “La nostra – aggiunge Deiana – è una vera e propria sfida di cambiamento, complessa ma sincera. Investire e non chiedere. Donare e non ricattare. Essere e non avere. Un Paese, denso di intelligenza e di cultura, di professionalità e di imprenditorialità, che vuole essere di servizio del mondo per produrre ricchezza e benessere per tutti. Con il ‘soft power’. L’Italia può farlo – sottolinea Deiana – perché non vuole essere una grande potenza militare, ma solo un grande snodo culturale nel mondo dell’umanesimo digitale. Un Paese che potrebbe essere leader di uno dei grandi vantaggi competitivi del futuro: quel ‘soft power’ di innovazione, leadership culturali e solidarietà che può farlo diventare un nuovo ponte strategico che vada da Stoccolma a Città del Capo o da Lisbona a Pechino. Per questo bisogna mobilitare e liberare le forze economiche e sociali del Paese, tutte insieme”.

Conferenza, ecco tutti i nomi

Oltre a Conte e Di Maio, nell’elenco di invitati e partecipanti alla conferenza annuale di Confassociazioni figurano: Antonio De Caro (presidente Anci), Roberto Rossini (presidente Acli), Maria Pia Camusi (direttore Rete Imprese Italia), Luisa Bagnoli (amministratore delegato Beyond International), Claudio Barbaro (senatore Lega e presidente Confassociazioni sport e benessere), Stefano Cianciotta (presidente Osservatorio nazionale Infrastrutture Confassociazioni). E ancora, Francesca Galizia (deputata M5s), Antonino Galletti (presidente Ordine avvocati di Roma), Francesco Maria Giro (senatore Forza Italia), Ubaldo Livolsi (presidente Semplice Italia), Giovanna Melandri (presidente Human foundation), Alessandro Miani (presidente Sima, Società italiana di medicina ambientale), Stefano Parisi (presidente Energie per l’Italia), Riccardo Pedrizzi (presidente Comitato tecnico scientifico Ucid), Francesco Rocca (presidente Croce Rossa italiana), Alessandra Smerilli (consigliere Pontificia commissione Stato Città del Vaticano). Per Confassociazioni interverranno - oltre al presidente Deiana - Riccardo Alemanno (vicepresidente vicario), Franco Pagani (vicepresidente vicario aggiunto), Federica De Pasquale (vicepresidente per le pari opportunità), Paolo Righi (presidente di Confassociazioni immobiliare), Gianni Lattanzio (vicepresidente di Confassociazioni international), Andrea Nicastro (presidente Confassociazioni giovani).