Berlusconi è stato «il più grande statista che abbiamo avuto nella Repubblica». Ma il cavaliere «deve rendersi conto che un'epoca è finita». Il governatore della Liguria Giovanni Toti “archivia” così l’era Berlusconi, proponendosi come candidato alla guida del partito in caso di primarie. Frasi pronunciate in diretta, durante la trasmissione “Un giorno da pecora”, su Rai Radio 1.

«Il rapporto umano con Berlusconi resta profondo - sottolinea Toti - Oggi però deve rendersi conto che un’epoca è finita, col voto del marzo scorso, con la globalizzazione e la crisi che ha colpito il paese». E dopo tutta la sua carriera politica, afferma Toti, il fondatore del centrodestra «oggi deve cominciare a pensare a come lascerà il suo partito a questo paese, come fanno tutti i grandi statisti».

La strada giusta è cominciare a costruire un percorso che «dia legittimità ad una classe dipendente». Tra le possibili candidate a rimpiazzare l’ex premier, Mara Carfagna, una donna che «ha fatto gavetta politica, ha tutte le caratteristiche per giocarsi le sue chance».

In ogni caso, dopo Berlusconi «ci sarà un signore, o una signora, che verrà scelto dagli elettori». Magari Toti stesso, che ha confermato la volontà di candidarsi, ma «con le mie idee: se uno vince vince, se perde perde». Tra le idee anche quella di cambiare il nome del partito in “Altra Italia”. Un’idea di «Berlusconi - spiega - una certa stanchezza l'ha avvertita anche lui».

Il governatore ligure chiarisce anche di non esser stato allertato da Matteo Salvini in vista di un possibile voto a settembre. «Che Salvini mi abbia detto quando intende andare a votare, sinceramente non è così. Si tranquillizzino tutti i parlamentari - spiega - Non credo nemmeno di aver mai raccontato una cosa del genere ai parlamentari di Fi. E poi io non sono nemmeno convinto che si vada a votare a settembre. Sostengo l’esatto contrario. Si voterà con l’anno nuovo e non prima, dopo il varo della legge di stabilità».

Intanto, il 25 giugno verrà cambiato lo statuto del partito, con l’istituzione di un coordinamento nazionale.