Un boato, poi il crollo della facciata e di alcuni dei muri interni del palazzo del Comune di Rocca di Papa. Sono 16 le persone rimaste ferite dall’esplosione di ieri alle porte di Roma, tra le quali il sindaco Emanuele Crestini, ricoverato al Sant’Eugenio in gravissime condizioni per ustioni al volto e alle braccia e tre bimbi, di cui una di 5 anni in prognosi riservata, per trauma cranico e facciale, al Bambin Gesù. A causare l’esplosione, che ha investito il palazzo del Comune e una vicina scuola per l'infanzia, una fuga di gas, provocata dal danneggiamento di una tubazione da parte degli operai di una ditta che stavano compiendo delle rilevazioni sul sottosuolo proprio davanti la sede del comune.

Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è anche quella dell’errore umano: gli inquirenti non escludono infatti che la tubatura possa essere stata danneggiata per errore durante i lavori di scavo in strada. Da una ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco, gli operai avrebbero tentato anche di riparare la tubatura per interrompere la fuoriuscita di gas, senza riuscirci. Immediati i soccorsi, con due elicotteri, quattro ambulanze e due automediche dell'Ares 118 operativi.

Il gas si sarebbe incanalato fino all'altezza dei palazzi coinvolti nell'esplosione, diffondendosi nel canale dell’ascensore, dal cui quadro elettrico, secondo le prime ipotesi, si sarebbe innescata l’esplosione. All'interno del palazzo si è anche sviluppato un incendio, che ha coinvolto l'archivio comunale. Oltre al sindaco Crestini, sono gravi le condizioni di un 60enne, che ha riportato ustioni soprattutto al volto, e quelle di una bambina di 5 anni, ricoverata in codice rosso. La piccola si trova in condizioni stazionarie, con un severo trauma facciale e cranico.

«Quando abbiamo sentito l'odore di gas ai piani superiori non abbiamo avuto il tempo di reazione perché c'è stata l'esplosione. Ero al terzo piano. Ho avuto tanta paura, ma poi mi sono sentito tanto fortunato», ha raccontato Paolo Gatta, consigliere comunale di Rocca di Papa. Sul posto, ieri, sono arrivati il capo della Procura di Velletri, Francesco Prete, e il pm di turno Giuseppe Travaglini, che hanno aperto un’inchiesta per disastro colposo e lesioni gravi o gravissime colpose. I vigili del fuoco hanno transennato la zona, dopo averla messa in sicurezza, facendo evacuare appartamenti e uffici circostanti. Sono circa 100 le persone per le quali il Comune ha dovuto trovare un’altra sistemazione. «Dai primi rilevamenti - ha spiegato un portavoce di Italgas - la dispersione di gas, da cui ha avuto origine l’esplosione, è stata provocata dal danneggiamento di una tubazione da parte di un’azienda terza, estranea a Italgas, che stava effettuando rilevazioni sul sottosuolo davanti al Municipio».