Ha partorito il suo bambino a fine maggio Latoni Daniel, la 26enne in carcere da 17 mesi in attesa di un processo capitale, che sostiene di non sapere come possa essere rimasta incinta.

Accusata di complicità con l’ex fidanzato, Ladaniel Tuck, per la rapina e l’omicidio di un 87enne nel dicembre 2017, la donna è rinchiusa nella prigione della contea di Coosa, in Alabama, sebbene non sia stata ancora condannata in via definitiva. Proprio durante questo periodo è rimasta incinta, ma lei sostiene di non aver fatto sesso consensuale con nessuno.

La famiglia ha così chiesto alle autorità di avviare delle indagini: il sospetto è che possa essere stata stuprata mentre era incosciente per una pesante terapia sedativa e a finire nel mirino delle accuse ora sono i medici del carcere. Dalla cartella clinica della Coosa County Jail, dove era detenuta dal dicembre 2017, risulta infatti che alla giovane sono stati prescritti forti dosi di farmaci anticonvulsivanti, nonostante non avesse mai sofferto di convulsioni o di epilessia prima dell’arresto. In base alla date presunta del parto ( il 25 maggio) il bambino sarebbe stato concepito in agosto.

A dicembre è stata improvvisamente trasferita nella vicina prigione della contea di Talladega, dove è stata sottoposta a un test di gravidanza, scoprendo di essere incinta. La gravidanza di Daniel «è la prova di un crimine, non importa quali siano le circostanze, perché è illegale fare sesso mentre si è in custodia», ha affermato l’avvocato della 26enne, Mickey McDermott, secondo il quale proprio «con alcuni farmaci è stata resa incosciente e violentata». Rinviata a giudizio nell’aprile 2018, Latoni Daniel non è accusata di aver materialmente ucciso la vittima, ma di aver guidato l’auto con cui lei e Chandler si sono allontanati dalla scena del crimine.

Ma, ricorda l’associazione “Nessuno tocchi Caino”, la legge dell’Alabama consente di condannare a morte non solo l’assassino ma anche i complici nei casi di omicidi a seguito di rapina, rapimento, stupro o furto in abitazione.

È stato lo sceriffo della Coosa County, Terry Wilson, a trasferimento avvenuto, a consigliare alle autorità della Talladega County di far effettuare sulla detenuta un test di gravidanza. Non è chiaro se vi siano indagini in corso. In Alabama, come in molti stati Usa, qualsiasi rapporto sessuale di un dipendente dell’Amministrazione Penitenziaria con una detenuta, anche se consenziente, è considerato «stupro» per via della implicita condizione di subordinazione e debolezza della donna. Il rinvio a giudizio della Daniel per omicidio di primo grado è sembrato «eccessivo» o comunque in controtendenza a diversi osservatori, scrive ancora l’Ong italiana. In Alabama infatti sono molto diminuite le condanne a morte, solo 3 nel 2018 rispetto alle 25 di 20 anni prima.

Negli ultimi anni nella Coosa County sì è tenuto un solo processo capitale, conclusosi per altro senza una condanna a morte. Però da quando l’Alabama ha ripreso le esecuzioni nel 1983, 18 detenuti di colore sono stati giustiziati per aver ucciso una vittima bianca, mentre un solo bianco è stato giustiziato per aver ucciso un nero.

Forse questo pregiudizio è presente anche nel caso della Daniel, visto che sia lei che il suo coimputato sono di colore, e la vittima era bianca.