I giudici della seconda sezione penale hanno disposto il "non doversi procedere" nei confronti di Marcello Dell’Utri, perché i reati sono estinti per intervenuta prescrizione, a conclusione del processo sulla cosiddetta P3.

L’ex parlamentare di Forza Italia, per il quale la procura ha chiesto ieri, in sede di requisitoria, l’assoluzione dal reato associativo e la prescrizione dal resto ( alcuni episodi di corruzione), era accusato in origine di essere uno dei partecipi di «un’associazione per delinquere caratterizzata dalla segretezza degli scopi» che, agendo in violazione della Legge Anselmi del 1982, puntava da un lato a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali dello Stato, degli enti amministrativi e locali e dall’altro a procurarsi finanziamenti con il coinvolgimento di imprenditori terzi a investire nel settore delle fonti di produzione dell’energia rinnovabile ( eolico ’ in primis’).

A causa del suo periodo di latitanza in Libano, la posizione di Dell’Utri era stata stralciata dal procedimento principale conclusosi nel marzo del 2018 davanti ai giudici della nona sezione penale del tribunale.