Il Consiglio d'Europa pubblica un rapporto sullo stato della libertà d'espressione in Europa nel 2018 dove si evidenzia l'aumento delle minacce registrare in questi ultimi 5 anni. E mette nel mirino il vicepremier Luigi Di Maio. «In Italia il vice ministro e leader del Movimento 5 Stelle ha invitato le aziende pubbliche a non pubblicare pubblicità sui giornali e ha annunciato piani per ridurre i contributi pubblici indiretti ai media nel budget del 2019. Nel novembre 2018, ha pubblicato sui social media un post contenente un linguaggio offensivo contro i giornalisti e richiesto nuove restrizioni legali per gli editori».

«Oggi l'Italia è il traino europeo per la libertà di stampa: dobbiamo far partire un appello contro i nuovi bavagli, per chiede all'Europa di tutelare la libertà di stampa». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti. Le sentenze della Corte europea dovranno essere introdotte in un'apposita direttiva, per contrastare l'intento di zittire le voci dell'informazione.