«Il nuovo patto del Nazareno «sarebbe la cosa da fare». A lanciare la proposta, all’indomani del voto siciliano, è stato il coordinatore azzurro in Sicilia Gaetano Miccichè. A Gela e non solo, ha detto il presidente dell’Assemblea regionale, «il laboratorio è aperto da tempo. C’è una parte del Pd con cui ragioniamo». Anche se con il Pd regionale «c’è una fase dialogante ma non concludente. Sino ad oggi.

Parlano, parlano, ma non si concretizza». Il passaggio non è sfuggito a Luigi Di Maio, che su Facebook ha subito fatto notare: «In Sicilia, Zingaretti copiando Renzi si è alleato con Berlusconi firmando un altro Nazareno». Il capo politico del M5s è stato, in qualche modo, il ’ detonatorè del ritorno di fiamma del patto del Nazareno.

a chiave, però, non sembra stare in un bis del patto del Nazareno. A parlarne è anche Maria Elena Boschi in una intervista alla ’ Stampà, citando sempre il 41% di Renzi: «Non credo ad accordi vecchio stile tra Pd e Forza Italia, mi sembrano fantapolitica. Né credo negli accordi dall’alto dei gruppi dirigenti. La vera scommessa è coinvolgere anche l’elettorato moderato su una piattaforma credibile».

Si tratta di ragionamenti dell’area di ex maggioranza del Pd che, quasi per contrappeso alle spinte verso sinistra ( «è finita la grande corsa ai moderati e al centro. Quella è una stagione politica vecchia, che ormai non esiste più», ha detto oggi Roberto Speranza), si dimostra più sensibile all’area moderata.

«Non facciamo un discorso di ceto politico, il Pd deve parlare al Paese.