«Il nostro è il governo delle “divergenze parallele”». Il sottosegretario M5S alla Pubblica amministrazione, Mattia Fantinati, sceglie un’immagine paradossale per descrivere la delicata fase politica della maggioranza.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha appena promulgato la legge sulla legittima difesa, inviando però una lettera alle Camere piena di osservazioni sulla nuova norma Vi aspettavate una reazione di questo tipo da parte del Quirinale?

Il Presidente esercita sempre con senno le sue prerogative e lo ascoltiamo con attenzione. Si tratta di un dovere, per il custode della Costituzione, non di una semplice facoltà. Non a caso, Mattarella ha richiamato quei valori per i quali la sicurezza non può mai essere muscolare e appiattirsi su paradigmi securitari. Lo abbiamo detto anche in occasione del nostro voto per la legittima difesa. Siamo a favore di un approccio globale alla sicurezza che non può limitarsi ad interventi tampone, solo contro i sintomi, ma che abbia una portata complessiva, finalizzata a rimuovere le cause sociali che producono la criminalità. Non dobbiamo guardare al dito del reato, ma alla luna del perché nasce il crimine. Inoltre, dobbiamo ribadire che è compito dello Stato proteggere i cittadini; non possiamo immaginare che ci sia una “privatizzazione” della sicurezza, magari aumentando le armi. Tutto questo sarebbe folle e contrario allo spirito della Costituzione.

Mattarella segnala anche alcuni errori materiali. Avete scritto la legge troppo in fretta per non indisporre la Lega?

La legge è stata scritta bene ed è pienamente in linea con il dettato costituzionale, non a caso è stata promulgata.

Quello sulla legittima difesa è l'ennesimo tema su cui voi e il Carroccio vi attestate su posizioni parecchio distanti. Crede che il contratto di governo sottoscritto a giugno abbia bisogno di un tagliando?

Abbiamo scritto un contratto di governo, proprio perché siamo forze alternative e diverse. Il nostro è il governo delle “divergenze parallele”. Entrambi puntiamo, anche se da differenti prospettive, al bene dell’Italia, e la nostra ricetta l’abbiamo messa nero su bianco. Tutto si può sottoporre a revisione. Sicuramente, ci sono tante altre cose previste dal contratto che ancora aspettano di essere attuate.

Revisionare un accordo a volte significa anche cambiarne gli interpreti. Dobbiamo aspettarci rimpasto in tempi brevi?

Il M5s non è mai interessato alle poltrone o alle questioni personalistiche. Guardiamo alla sostanza delle cose da fare.

Quindi Armando Siri resta al suo posto?

Per noi, non può rimanere al suo posto. Il ministro Danilo Toninelli gli ha già ritirato le deleghe e credo che sia opportuno che faccia un passo indietro. Quando il premier Giuseppe Conte ritornerà dalla Cina, vedremo.

Pretenderete le sue dimissioni anche a costo di rompere l'alleanza?

Per noi, certi valori valgono più di tutto. Ma veramente per la Lega la poltrona di Siri vale più dei valori o dello stesso governo che stiamo portando avanti per il bene dell’Italia? Non credo. Concentriamoci sulle cose che ci uniscono, non su quelle che ci dividono.

Quindi non ci saranno altri incidenti in Consiglio dei ministri come sul ' Salva Roma'?

Non deve chiederlo a noi. Abbiamo qualificato certi comportamenti della Lega come provocazioni e siamo fiduciosi che non ce ne saranno più.

Qualcuno sostiene che la contrapposizione tra Di Maio e Salvini sia solo frutto della campagna elettorale e che il vostro spostamento a sinistra, ci passi il termine, sia solo una strategia dettata dai sondaggi che vi danno in affanno. È così?

Non seguiamo calcoli elettoralistici e non crediamo nei sondaggi. Facciamo politica per il bene dell’Italia e se critichiamo certe idee della Lega lo facciamo per i cittadini. Se poi volessimo guardare ai sondaggi, i consensi complessivi di questo governo restano immutati: questa è la vera notizia. A riprova che la nostra manovra espansiva funziona: aumentano i posti di lavoro a tempo indeterminato e gli investimenti pubblici, infatti.

Aumenterà anche l’Iva...

Possiamo rassicurare tutti gli italiani: fin quando ci saremo noi al governo, l'Iva non aumenterà. Contiamo di trovare nuove risorse grazie alla crescita: con il reddito di cittadinanza, diminuiscono gli scoraggiati, aumentano i lavoratori e, dunque, il Pil potenziale. C'è poi il patrimonio immobiliare pubblico italiano da valorizzare: 283 miliardi di euro che questo governo, non amico degli speculatori come altri, potrà e dovrà finalmente mettere a reddito.

In attesa di trovare le risorse, avete trovato gli alleati in Europa per formare un gruppo a Bruxelles dopo la gaffe con i gilet gialli?

Stiamo lavorando per proporre qualcosa di nuovo anche a livello europeo. Non parlerei di gaffe, sui gilet gialli. In Europa, c’è tanta voglia di politica diversa e in luoghi nuovi, rispetto alla vecchia partitocrazia. Vogliamo intercettare questi fermenti. È una situazione in divenire e ci sono tanti fenomeni politici interessanti che vanno ancora interpretati. A noi interessano quelli che mettono al centro la democrazia diretta e che ricorrono a forme di manifestazione del dissenso sempre pacifiche.

Accusate la Lega di aver scelto dei partner “negazionisti” dell'Olocausto in giro per l'Europa. Come fate a pronunciare parole così pesanti nei confronti di un partito col quale condividete il governo del Paese?

Penso che la nostra trasparenza e lealtà siano un valore aggiunto per i cittadini, ma anche per la Lega. Diciamo quello che pensiamo senza politichese. Quando certi atteggiamenti non ci vanno giù, lo diciamo chiaramente. Diciamo chiaramente, ad esempio, che sul 25 aprile non ci si può dividere e che se scegli dei partner europei che la ridistribuzione dei migranti non la vogliono, non fai l’interesse dell’Italia.

Dopo le Europee ci sarà ancora una maggioranza giallo- verde?

Le Europee vedranno il successo di questa maggioranza. A riprova che le “divergenze parallele”, proprio perché ci si confronta a viso aperto, funzionano.