La Nave Alan Kurdi di Sea Eye ha appena concluso il salvataggio di 64 persone, di cui 10 donne, 5 bambini e 1 neonato. Ora chiediamo che Italia o Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco». Lo ha reso noto ieri con un messaggio su Twitter Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che con la nave Mare Jonio, in attesa di ripartire da Marsala, si alterna nel Mediterraneo centrale con le altre navi Ong nell’azione di monitoraggio. È stata l’Ong “Watch te Med - Alarmphone” a intercettare la richiesta d’aiuto dei profughi, avvertend la guardia costiera libica e la stessa Sea Eye. Dato che il gommone non era nelle condizioni di raggiungere da solo un porto sicuro, «abbiamo deciso di evacuarlo immediatamente», ha detto Jan Ribbeck, uno dei responsabili della Sea Eye, il quale ha aggiunto che ora i profughi sono «al sicuro» sulla “Alan Kurdi” È stata invece Mediterranea Saving Humans a segnalare che risulta ancora dispersa un’altra imbarcazione, con 50 persone a bordo.