«È importante che le nuove generazioni percepiscano la giustizia come un servizio», dichiara Alberto Rizzo, presidente del Tribunale di Vicenza, illustrando ieri pomeriggio al palazzo di giustizia il bilancio della terza edizione di “Sprigionare Legalità!”, il progetto sulla cultura della legalità rivolto agli studenti di quattordici istituti scolastici della provincia berica. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio scolastico territoriale di Vicenza, con la collaborazione del Tribunale di Vicenza e della Camera penale vicentina.Oltre quattromila gli studenti, solo nell’ultimo anno, che si sono confrontati con avvocati e magistrati.Gli operatori giuridici hanno portato nelle scuole la propria esperienza personale su diversi argomenti di interesse per i ragazzi. In particolare sono stati affrontati i temi relativi alla violenza di genere, al cyberbullismo, alle conseguenze dell’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Un focus è stato poi dedicato alle regole dello sport con la testimonianza dell’Associazione Italiana calciatori.Al termine dei lavori delle varie aree tematiche, gli studenti hanno realizzato alcuni video e degli elaborati che saranno presentati nei prossimi giorni alla cittadinanza. «È proprio per questo che ho deciso, a conclusione del percorso ideale avviato con i ‘ Laboratori di giustizia’, di aprire ai ragazzi le porte del Palazzo di giustizia cittadino» , ha dichiarato Rizzo.«Ho voluto - prosegue - consegnare ai giovani per un pomeriggio le ‘ chiavi’ della giustizia, aprendo le porte di un Palazzo troppo spesso percepito come distante dai cittadini».«Si è trattato di un evento unico nel suo genere, fortemente sentitodagli studenti. I ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo», ha sottolineato l’avvocato Dario Lunardon della Camera penale vicentina.La giornata si è aperta con una esibizione musicale degli studenti del Liceo Pigafetta di Vicenza.A seguire è stata effettuata una visita guidata al Tribunale, dove per altro in questi giorni si sta svolgendo il maxiprocesso per il crack delle banche venete, con oltre seimila parti civili.Nelle varie aule del Tribunale si sono alternate proiezioni di video, letture di brani, interviste ed altri lavori che hanno spaziato dal bullismo al diritto del lavoro, passando per la violenza di genere e la corruzione.Gli studenti sono stati sempre accompagnati da un insegnante e da un tutor, magistrato o avvocato.Nell’aula centrale del Palazzo è stata anche allestita la simulazione di un processo penale, da parte degli studenti dell’IPSIA “Garbin” di Schio, sotto la direzione dello stesso Rizzo.Questi alcuni degli istituti coinvolti: Itis “De Pretto” di Schio, liceo “Fogazzaro” di Vicenza, liceo “Lioy” di Vicenza, liceo “Martini” di Schio, Iis “Remondini” di Bassano, Iis “Montagna” di Vicenza Al termine è stata offerta una degustazione di dolci realizzati dall’ Istituto alberghiero “Artusi” di Recoaro.«Il mio auspicio è che questa iniziativa venga ripresa anche in altre parti d’Italia: bisogna coinvolgere i giovani in percorsi di legalità se vogliamo avere dei bravi cittadini», ha quindi concluso il presidente Rizzo, dando appuntamento a tutti per l'edizione del prossimo anno.
Avvocati e magistrati “tornano” a scuola per insegnare la giustizia
Il progetto sulla cultura della legalità è rivolto agli studenti di quattordici istituti scolastici della provincia di Vicenza
30 marzo, 2019 • 12:02