Salta la trattativa tra maggioranza e opposizioni sul reato di revenge porn e le opposizioni, sopratutto quella forzista, si infiammano, con azzurre che occupano l’aula. Questi i fatti: a poco più di una mezz’ora dalla ripresa dei lavori dell’Aula della Camera, impegnata nell’esame del ddl “codice rosso”, il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli, ha chiuso ogni spiraglio alla richiesta unanime di tutte le opposizioni di inserire il reato di revenge porn nel provvedimento sulle nuove norme contro la violenza di genere. In una nota, Patuanelli scandisce: «La nostra posizione è chiara.

Serve una legge organica, il cui testo sia frutto del corretto lavoro di ascolto degli stakeholder, come le associazioni, la Polizia Postale, le piattaforme web, gli esperti». Dunque, tirando le somme, no a inserire il revenge porn nel ’ codice rossò. «Il ddl che abbiamo presentato oggi in Senato - spiega ancora il capogruppo pentastellato è già in discussione in commissione Giustizia, e il nostro impegno è di approvarlo in tempi brevi ma senza forzature, come sarebbe un semplice emendamento». Sulla stessa linea la Lega, spiegano fonti del partito di via Bellerio, che è contraria ad inserire il revenge porn nel ddl “codice rosso”.

Dunque, su questo punto nessuna spaccatura tra i giallo- verdi.

Dura la deputata dem Anna Annibali: «La maggioranza mostra ancora una volta di essere più interessati alla propaganda che alla sostanza. Sono prevalse le logiche, tutte interne alla maggioranza, che hanno segnato e inficiato l’iter del provvedimento fin dal suo esordio in commissione».