Il Dubbio ha pubblicato un articolo, bello e commovente, scritto da Angela Azzaro in cui si racconta dell’ultimo discorso del cooperatore Paolo Dieci, pronunciato un giorno prima di morire nell’incidente aereo di Addis Abeba, in un convegno organizzato a Roma dal Comitato di azione civile Vero- 8.

Paolo Dieci, con pacatezza e documenti fattuali e inoppugnabili, smontò tutte le menzogne diffamatorie nei confronti delle Ong, divulgate da Salvini e & Soci, tra i quali i Di Maio e Toninelli, dai loro seguaci del web e dai giornali di destra. Solo dopo la tragica morte di Dieci e dei suoi compagni, i mezzi di comunicazione hanno parlato delle persone come loro, hanno pubblicato foto di ospedali e centri di assistenza ai bambini etiopi per nutrirli, istruirli e farli crescere nella società in cui vivono.

Da noi ci sono quelli che, per opporsi all’accoglienza, ipocritamente gridano che bisogna aiutare i migranti “a casa loro” ma non fanno nulla; ci sono, però, quelli che accolgono e operano, con i fatti, anche nei Paesi di origine. E nei riguardi di queste persone che si separano dalle loro famiglie per aiutare con fatti concreti le popolazioni africane, Salvini e suoi hanno organizzato campagne di denigrazione, riprese anche da alcuni quotidiani e tv e dagli imbrattatori dei social.

Un’azione vergognosa che ha finito per accomunare l’Italia all’Ungheria del razzista Orbàn. Paolo Dieci, nel confutare le menzogne sulle Ong, ha detto in quel convegno: «Si pensa che le Ong succhino i soldi dei contribuenti. Ma nel 2018 solo l’ 1,8% dei finanziamenti della mia associazione sono arrivati dal governo italiano, tutto il resto arriva dalle istituzioni internazionali. Sono soldi che noi importiamo nel nostro Paese».

Infine, Angela Azzaro in quell’incontro ha ricordato «le inchieste archiviate, l’ossessione di giornali e tv per le accuse e l’indifferenza quando quelle accuse sono finite nel nulla, il rapporto tra Procure, politica e giornali». Noi dobbiamo onorare le persone come Paolo Dieci che, con la loro opera, hanno detto al mondo quello che c’è nel cuore e nella mente di tanti italiani che non vogliono e non possono essere associati o confusi con Salvini e i suoi sodali.