Grave sovraffollamento, spazi minimi non garantiti ai detenuti, pochi agenti di polizia penitenziaria. Parliamo di una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia presentata da due deputate del Movimento 5stelle, Alessandra Ermellino e Valentina Palmisano sul carcere di Taranto, visitato dai deputati grillini dopo il suicidio del 78enne Michele Spagnuolo. Era accusato dell'omicidio della moglie e dopo nove giorni di detenzione nel carcere Borgo San Nicola di Lecce, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Lo scorso novembre, però, si era allontanato dall'abitazione del fratello a Taranto, dove stava scontando la pena, ed era tornato in carcere. Il 17 febbraio ha deciso di togliersi la vita impiccandosi.

«Nei giorni scorsi - scrivono le deputate del M5S - il suicidio in cella di un detenuto nel carcere di Taranto ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica le gravi problematiche che riguardano il sistema carcerario italiano, legate principalmente al cronico sovraffollamento e alla inadeguatezza di risorse umane ed economico- finanziarie». Denunciano che la problematica riscontrata riguarda principalmente il sovraffollamento delle celle, con 600 detenuti a fronte di una capienza di 305 posti e con uno spazio minimo per detenuto al di sotto dei 3 metri quadrati per cella collettiva. «Soglia stabilita dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo - sottolineano - che negli ultimi anni ha condannato più volte l'Italia per il ' trattamento inumano e degradante' nelle sue carceri, e alla cui sorveglianza sono adibiti solo due agenti per tre sezioni detentive, ognuna lunga più di 50 metri, con ogni singolo agente impegnato in più servizi contemporaneamente per far fronte alle varie esigenze ed emergenze, tra cui quelle legate alla mancanza di uno spazio all'aperto a disposizione dei detenuti per momenti di socializzazione» . Le deputate aggiungono che ad oggi non hanno nessun riscontro rispetto alle dichiarazioni rilasciate il 5 novembre 2018, in occasione di una manifestazione regionale di protesta del Sappe davanti al carcere di Bari, dal capo del Dap Basentini, «circa una serie di interventi per la regione Puglia, finalizzati a un miglioramento delle condizioni degli istituti penitenziari presenti sul territorio».

In considerazione di questi elementi, le deputate grilline hanno presentato una interrogazione al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per richiedere «un intervento urgente finalizzato al reperimento di risorse umane ed economico- finanziarie dirette a garantire condizioni di vita dignitose ai detenuti della struttura penitenziaria del capoluogo ionico e a far sì che gli agenti penitenziaria possano svolgere il lavoro in maniera adeguata, senza sottoporsi a turni massacranti per fronteggiare le varie urgenze che possono verificarsi in un ambiente in cui spesso può crearsi un clima di grande tensione, con ricadute negative sulla sicurezza dell'intero comparto».