Tutti schiacciati, tra bandiere e ombrelli, contro le transenne che limitano l’accesso a piazza Montecitorio, davanti alla Camera. A Roma è una giornata fredda di cielo grigio, che minaccia pioggia. Quando cadono le prime gocce, però, la piazza è già gremita e non si svuota nonostante il temporale. Tra i presenti, oltre alle grida “fateli scendere”, si sente una frase ricorrente: «L’importante è esserci» . Può dirsi più che riuscito, dunque, il presidio pro- migranti nato dall’appello “Non siamo pesci” di Luigi Manconi e Sandro Veronesi.

Le richieste lanciate dalla piazza sono due: un porto sicuro dove far attraccare la Seawatch con a bordo 49 migranti e una commissione d’inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo. Nei giorni scorsi, l’appello ha incassato l’adesione di molti nomi noti della cultura e della politica: tra i primi firmatari, i registi Roberto Benigni, Paolo Virzì e Gabriele Muccino, gli scrittori Elena Stancanelli, Michela Murgia, Maurizio De Giovanni e Roberto Saviano, gli intellettuali Massimo Cacciari, Gad Lerner ed Emanuele Macaluso e anche l’ex magistrato Armando Spataro. A questi si sono aggiunti in queste ore anche Elena Ferrante, Christian De Sica, Lawrence Ferlinghetti, Ficarra e Picone, Corrado Formigli, Luciana Littizzetto, Michele Serra, Dario Marianelli. All’appello ha aderito anche Magistratura Democratica, i Radicali Italiani di Riccardo Magi e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.

Condivisione piena è arrivata anche da tutti i parlamentari del Partito Democratico: «Saremo in piazza insieme alle donne e agli uomini che hanno sottoscritto l’appello. Abbiamo fatto nostro l’appello lanciato da Luigi Manconi e abbiamo presentato una proposta di Legge per istituire una Commissione d’inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo», ha dichiarato Enrico Borghi, che è sceso in piazza insieme a una delegazione composta da Ettore Rosato, Andrea Romano e Filippo Sensi: «Da parlamentari e rappresentanti dello Stato - conclude - abbiamo il dovere di fare luce su quanto sta accadendo in quello che è stato culla di civiltà, affinchè termini questa macabra conta». Il capogruppo dem Graziano Delrio, infatti, ha depositato una pdl che propone l’istituzione di un organismo composto da 15 deputati e altrettanti senatori, che indaghino sulle stragi di migranti nel Mediterraneo, individuando le cause dei naufragi, accertando la tempestività e le modalità di soccorso in mare. La Commissione avrebbe il compito di verificare il rispetto e l’attuazione degli obblighi derivanti dalle Convenzioni internazionali sottoscritte e ratificate dall’Italia in materia di soccorso e salvataggio in mare, incluso il divieto di respingimento. Altra mansione dovrebbe riguardare l’attività dei trafficanti e i collegamenti con la criminalità organizzata.

Se in piazza il sit- in ha raccolto alcune centinaia di persone, il manifesto ha già raccolto oltre 7.000 firme. «Chiediamo al Governo di offrire un porto sicuro in Italia alla Sea Watch, che sabato scorso ha salvato 47 persone ripristinando il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire». Si vuole ricordare a tutti gli Stati europei «che la redistribuzione dei migranti si fa a terra e non in mare». «Per chi non può e non vuole essere complice delle stragi nel Mediterraneo», si legge nell’appello di invito alla manifestazione. E c’è spazio anche per la polemica a colpi di tweet. Il via alle schermaglie social lo dà il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, prendendo di mira uno dei firmatari dell’appello, lo scrittore Giuseppe Genna. «Guarda un po'...! Se gli ' intellettualoni' che oggi firmano contro di me sono gli stessi che firmavano a favore dell'assassino Battisti, sono ancora più convinto di essere nel giusto e di fare l'interesse degli italiani perbene. Avanti tutta!», è il commento caustico di Salvini. E # intellettualoni diventa uno degli hashtag del movimento sceso in piazza, insieme a # facciamorete. Se quello di ieri sia stato davvero il tentativo riuscito di ricompattare i progressisti intorno ad un tema chiave come quello dell’immigrazione, è presto per dirlo. Certo è che, incassato il successo, gli organizzatori puntano a intensificare le pressioni sul governo, forti anche della mobilitazione dei parlamentari dem, che da ieri “presidiano” la SeaWatch chiedendo di salire a bordo a staffetta e lo sbarco immediato dei migranti.